Covid, Uv punta il dito contro la Lega: «Faccia pressioni a Roma per cambi conteggi»
L'Union ribadisce «l'unica soluzione è di chiedere di 'sospendere' la zona rossa con 10 ricoverati in terapia intensiva»
Covid, Uv punta il dito contro la Lega: «Faccia pressioni a Roma per cambi conteggi».
«E’ paradossale che siano proprio i consiglieri della Lega, ad avere l’audacia di presentare una mozione in cui chiedono al presidente Lavevaz di cambiare il metodo di calcolo dei pazienti Covid ricoverati, quando sanno benissimo che è il Governo Nazionale, di cui fanno parte, ad aver fissato i parametri attuali. Invece di criticare e proporre soluzioni assurde in contrasto con le leggi nazionali, dovrebbero invece fare pressioni sui colleghi che siedono a Roma».
Prosegue la nota: «Le critiche mosse all’operato della maggioranza in campo sanitario, pur del tutto sterili e fondate sul nulla, sono ancora più meschine se si tiene conto da quale parte politica dell’opposizione provengono. È infatti inconcepibile che, da un lato, coloro che, per soddisfare interessi personalissimi, hanno dato vita a nuove e confuse creature politiche, contribuendo così alla divisione in schieramenti all’interno del Consiglio, invochino lo spirito di comunità. Dall’altro lato, è incredibile che proprio coloro che, quando erano al Governo, si distinguevano per totale immobilità e incapacità, abbiano ora il coraggio di accusare il presidente Lavevaz di agire fuori tempo massimo».
L’analisi sanitaria
«Tornando all’analisi dell’attuale situazione sanitaria, sappiamo che è piuttosto critica: secondo le modalità di calcolo vigenti, altri quattro ricoveri in terapia intensiva ci farebbero passare in zona rossa. Le conseguenze sarebbero drammatiche.I Governatori delle Regioni, attraverso la Conferenza Stato/Regioni, chiedono costantemente allo Stato di cambiare il metodo di calcolo e soprattutto il sistema di colorazione delle Regioni, che a oggi, dopo la campagna vaccinale, è deleterio per il sistema economico, ma non necessariamente utile al contenimento del virus.
La Valle d’Aosta, in questi anni di emergenza, ha messo in atto tutte le azioni possibili per rispondere alle esigenze non solo raddoppiando i posti in terapia intensiva, ma triplicandoli. Infatti, la nostra Regione ha sempre avuto 10 posti in terapia intensiva, quelli che negli anni passati soddisfacevano i bisogni in base alla popolazione, ma ora – nonostante quello che si legge o si sente da diverse parti – questi posti sono tra 33. Purtroppo, nonostante tutti questi sforzi, superata una certa percentuale di posti, si passa alla colorazione successiva».
Non ci sono più soluzioni tecniche, tanto più che una postazione di rianimazione richiede un medico e due infermieri specializzati per ogni paziente. L’unico modo praticabile è quello già in essere, di chiedere alle Forze del governo nazionale, visto che il sistema di colorazione deve cambiare, di “sospendere” il passaggio alla zona rossa nel caso in cui si verifichino altri quattro ricoveri in terapia intensiva».
(re.aostanews.it)