Cogne Acciai Special: scontro azienda e sindacati su premio e straordinari
La Cogne Acciai Speciali comunica un premio di efficienza extra, ma i sindacati non ci stanno e annunciano lo sciopero
Cogne Acciai Special: scontro azienda e sindacati su premio e straordinari.
La Cogne Acciai Speciali comunica un premio di efficienza extra, ma i sindacati non ci stanno e annunciano lo sciopero.
È scontro aperto tra Cogne Acciai Speciali e sindacati in seguito all’incontro di ieri, martedì 25 gennaio, voluto dall’azienda per illustrare i valori sul premio di efficienza operativa 2021.
Un valore che, ad oggi, sarebbe pari a 985 euro, ma la direttrice generale di Cas, Monica Pirovano, ha comunicato l’intenzione di corrispondere un extra premio che garantirebbe a ogni lavoratore un valore di 1.500 euro.
«Si tratta di un gesto unilaterale dell’azienda che, visti i risultati positivi del 2021 ha ritenuto giusto condividere con i suoi lavoratori, andando oltre agli obblighi contrattuali» precisa la manager di Cogne Acciai Speciali.
Le accuse di Fiom Cgil Valle d’Aosta
In una nota della Fiom Cgil Valle d’Aosta si precisano i motivi alla base della decisione della organizzazioni sindacali di scioperare: «carenza di personale, incauta richiesta di straordinari notturni».
«Lavorare sotto organico comporta un notevole carico, che in più occasioni ha portato i lavoratori a saltare il pranzo, senza contare che spesso si lavora anche oltre le 8 ore a discapito della sicurezza» prosegue Fiom Cgil VdA.
Il sindacato attacca «Penosa la risposta dell’azienda, che tenta di svilire queste motivazioni, facendo invece credere un’altra cosa e cioè che i sindacati hanno proclamato lo sciopero dopo l’annuncio del premio di produzione extra – si legge nella nota -. Surreale oltre che falso!»
«Alla Fiom stanno a cuore in primis la salute e la sicurezza dei lavoratori della Cas» prosegue la nota. Il sindacato ricorda poi che «il premio extra non è un “favore” dell’azienda, ma è il risultato del frutto e dei sacrifici che stanno facendo i lavoratori in questo periodo, segnato pesantemente dalla pandemia».
« Il gioco al massacro non è neanche contemplato dal nostro sindacato e i diritti dei lavoratori non sono merce di scambio con soldi in più – conclude la nota -, che ripetiamo non sono un regalo, ma dovuti! Quindi avanti con lo sciopero».
La replica dell’azienda
La Cogne Acciai Speciali non ci sta.
«La nostra riunione è stata convocata alle 10 del mattino, alle 12.30 i sindacati ci comunicano che l’assemblea li ha delegati per proclamare lo sciopero di tutta l’area a caldo per ogni straordinario dal 29 gennaio al 30 aprile. Noi non abbiamo comprato lo sciopero con un premio!» dice Pirovano.
«La successione temporale dei fatti è fondamentale – puntualizza Ilaria Fadda, responsabile delle risorse umane alla Cogne -, va chiarito che il premio non è un mezzo per chiedere alcunché ai lavoratori. Dopo due ore e mezza dalla comunicazione della volontà dell’azienda loro annunciano la loro intenzione di scioperare. Abbiamo chiesto loro se fossero sicuri, si sono presi del tempo e alle 16.30 ci hanno riconvocato via Zoom per annunciare che la loro unica nota di mediazione sarebbe stato ritirare lo straordinario dell’acciaieria, ma questo non è possibile».
«Abbiamo provato a farli riflettere, a vederci attorno a un tavolo per iniziare a trovare una soluzione strutturata ai problemi che anche loro presentano, ma da parte loro c’è un rifiuto» continua Fadda.
«L’anno è appena iniziato, stiamo parlando di una/due giornate di straordinario – prosegue la manager Pirovano -,ma soprattutto stiamo parlando di un problema di 200 persone a fronte di un premio che andrebbe a beneficio di 1.100 dipendenti! Non siamo andati a comprare lo sciopero, è vero il premio è dovuto, ma si tratta di 985 euro, 1.500 euro invece sì, sono un regalo che l’azienda ha voluto fare».
«C’è una mistificazione della realtà pericolosa da parte loro» sottolinea Fadda.
I problemi sul tavolo
Circa i problemi denunciati anche nella nota di Fiom Cgil Valle d’Aosta, Fadda sottolinea «lo straordinario notturno è previsto dal contratto, che la Cogne sia sotto organico l’azienda non lo ha mai nascosto, anzi ha comunicato l’esigenza di integrare il personale. Lo scorso anno ci sono state 78 assunzioni, ne servono ancora 60, 4 sono entrati a gennaio, abbiamo anche abbassato i requisiti di accesso e annunciato la totale proattività dell’azienda nella ricerca di figure sul territorio e anche fuori».
Secondo l’azienda le variazioni delle note di comando sono il frutto dell’assenteismo di questo periodo, dovuto in parte dal picco del Covid, dalla normale influenza stagionale e «da tutti i permessi legittimati dalla legge, ma che comunicati in modo tardivo a cascata vanno a gravare sulle variazioni delle note di comando».
Che i lavoratori saltino la pausa pranzo in maniera sistematica, la responsabile delle risorse umane lo esclude «guardando i dati della timbratura. Può capitare, certo, siamo nel periodo peggiore dell’anno. Se avessimo dall’altra parte sindacati più collaborativi si potrebbe cercare di risolvere alcuni di questi problemi».
«Ribadiamo la volontà dell’azienda – conclude Ilaria Fadda – di sedersi attorno a un tavolo per una soluzione condivisa, a patto di avere dall’altra parte un interlocutore».
(erika david)