Valle d’Aosta, bar e ristoranti costretti ad aumentare i prezzi: caffé verso 1.20-1.50 euro
Il caro energia e l'aumento delle materie prime colpisce duro anche commercio, bar ed esercizi pubblici, costretti a pensare a rincari
Alcuni da subito, altri proveranno a tenere ancora duro, ma il destino è segnato: i prezzi al consumo, a cominciare dalla tazzina del caffé, prossima ad approdare a quota 1.20 euro, quando non anche a 1.50 euro, sono destinati a lievitare.
I motivi: bollette alle stelle
Il motivo?
I continui aumenti e, soprattutto, l’ultima stangata legata alle utenze, in particolare della corrente elettrica, che ha portato a raddoppiare e molte volte a triplicare la spesa delle attività.
Basta un esempio su tutti: azienda rossonera, fresca di apertura e bolletta della corrente letteralmente volata, da 10 mila e 22 mila euro.
È un caso? No, la pesante, anzi pesantissima, norma.
«Bollette triplicate»
«Se andremo avanti così, voglio vedere come si farà».
Tiene duro, ma appare un po’ sconsolato Tonino Lanari, uno dei quattro soci della Valsar carni di Sarre.
«Le bollette sono praticamente triplicate, visto l’aumento, a gennaio 2021, da 0.071 euro a kw/h a 0.19 – spiega Lanari -. Ora devi fare attenzione a tutto per limitare i costi e mi chiedo come sia possibile che se ne parli così poco».
Le soluzioni?
«Lavoriamo di più noi e non possiamo permetterci ulteriore personale – continua -. Tiriamo la cinghia, siamo costretti ad aumentare un po’ i prezzi, ma diventa comunque tutto difficile, vista anche la nostra partecipazione a gare d’appalto. I clienti? Capiscono, anche perché si rendono conto della situazione».
Caffé destinato a salire
Prova a rimandare, ma alla fine sceglierà la strada degli aumenti, a partire dal caffé, destinato a quota 1.20 euro, Fabrizio Rosset, uno dei responsabili dei panifici e della Pâtisserie di Bovio di Aosta.
«Siamo ancora in attesa di ricevere le ultime bollette, ma la cosa già spaventa, anche perché si va ad aggiungere agli aumenti avuti su tutto il resto, dalla farina allo strutto per non parlare del packaging che, peraltro, è quasi introvabile, tanto che per i grissini siamo tornati alle vaschette in plastica – racconta -. In 22 anni è la prima volta che vedo una speculazione del genere e prima o poi saremo costretti anche noi a rivedere i prezzi. Tanti hanno già portato il caffé a 1.20 euro, 1.50 credo sia irragionevole, ma d’altronde l’invito sembra arrivare dalle torrefazioni, che hanno tutte aumentato i prezzi».
Un cartello per avvisare i clienti
Un cartello all’ingresso avvisa i clienti. Gente perlopiù storica, affezionata, quasi a voler chiedere scusa per una cosa ineluttabile.
Così Mario, Stefano e Mauro del Bar 3ndy di Aosta annunciano gli aumenti.
«Le materie prime sono alle stelle, dal caffé alla carne – racconta Mario Donato -, ma l’aspetto peggiore riguarda la bolletta della luce. Ultimamente pagavamo circa 750 euro al mese, ora siamo arrivati a 1.200».
E i provvedimenti, dopo un po’, sono stati inevitabili.
«Abbiamo cercato di tenere fermi i prezzi, ma alla lunga per avere merce di qualità, abbiamo dovuto adeguarci. Dispiace davvero tanto, perché abbiamo un rapporto speciale con la nostra clientela, ma non sappiamo come fare altrimenti, anche perché i margini sono sempre più ridotti e il lavoro, tra smartworking e positività, è calato. Siamo preoccupati, anche perché tutto questo arriva dopo un lungo periodo difficile».
«Per ora i prezzi non si toccano»
Bolletta raddoppiata, materie prime alle stelle, ma per ora i prezzi non si toccano.
Provano questa strada Giorgio Lenta e Guido Piccinini, che gestiscono il ristorante La Grenette e La Bottega degli Antichi Sapori di Aosta.
«La bolletta è arrivata circa a 3000 euro, contro i 1.500 precedenti – raccontano sconsolati -. Questo, ovviamente, si aggiunge a tutto il resto delle problematiche, anche se contiamo di risollevarci presto con il ritorno di svizzeri e francesi. Con tutte queste quarantene ne abbiamo un po’ risentito, ora però installeremo anche il déhors per dare una possibilità in più, visto che comunque anche persone vaccinate sono un po’ timorose nello stare all’interno dei locali».
E i prezzi?
«Cerchiamo di tenere duro al momento – concludono -. Lavoriamo di più e speriamo nelle settimane bianche e nel clima».
Bollette da 300 a mille euro al mese
Un balzo da circa 300 euro a poco più di mille al mese.
È triplicata la bolletta per Francesco Pinna della Macelleria di via Porta Praetoria di Aosta.
«Esatto, e la cosa non va per niente bene, per fortuna usiamo energia pulita – ironizza -. Purtroppo la situazione ci costringe ad aumentare i prezzi, perché è tutto lievitato. Il pollo è passato da 4 a 11 euro al chilo, una bestia intera, peraltro da disossare, da 7.50 a 11.50 euro al chilo; insomma, si fa fatica a sopravvivere».
Pinna registra un calo delle presenze, ma non molla.
«A Natale abbiamo lavorato abbastanza, grazie ai nostri clienti – conclude -. Ora, però, siamo in difficoltà, perché tanti sono in isolamento e ci siamo dovuti inventare la consegna a domicilio per provare a tenere botta».
«Ennesimo aumento da affrontare»
Attende la mazzata Stefano Marchesin, anima del Bar Davit di via Sant’Anselmo ad Aosta.
«La penultima bolletta non era tremenda, ma questa si prefigura un salasso – sottolinea -. Ma è solo l’ennesimo aumento che dobbiamo affrontare. Il caffé è cresciuto di un euro al chilo, il vino del 10%, per questo da febbraio aumenteremo anche noi i prezzi, portando il caffé probabilmente a 1.20 euro. Il problema è che se si continua così non so chi rimarrà in piedi, visto che ora stiamo affrontando anche una sorta di semi-lockdown».
«Facciamo attenzione, ma non basta»
Adeguerà i prezzi anche la Trattoria Aldente di via Croix de Ville ad Aosta.
«La corrente, per noi, è aumentata da 1600 a circa 3400 euro al mese – esclama Mario Di Santo -; il costo del kw/h è passato da 8 centesimi a 28. Facciamo attenzione a tutto, spegniamo anche l’insegna quando non necessario, ma ora ci spaventa anche il gas».
Mario non perde l’ottimismo.
«Già lavoriamo dimezzati, ora anche i rincari – tuona -. È difficile andare avanti con questa depressione da Covid: questa settimana ho avuto il record negativo giornaliero di presenze, diciannove. È sintomatico, perché gennaio è sempre andato in calando, ma non così».
E ora?
«Dovremo ritoccare i prezzi, come tanti altri – conclude -. Purtroppo, anche noi dovremo seguire questa strada, anche se sono ottimista: la ripresa arriverà e dovremo farci trovare pronti».
(alessandro bianchet)