Aosta: ragazzi denunciati per dei murales, il sindaco li “punisce” chiedendo loro un progetto
Studenti del Liceo classico artistico musicale sono stati denunciati da un cittadino per le opere realizzate nel sottopasso di via Roma; Gianni Nuti stigmatizza la mancata richiesta richiesta di autorizzazioni, ma chiede loro di completare il lavoro
Stavano decorando, come ormai da qualche tempo, il grigio sottopasso di via Roma con murales artistici e ironici. Peccato che un cittadino abbia segnalato la cosa alle forze dell’ordine che, intervenute, hanno segnalato i ragazzi.
Per questo il Collegio docenti del Liceo classico artistico e musicale di Aosta ha chiesto aiuto al Comune, per evitare agli studenti una multa sproporzionata e avviare con l’amministrazione stessa un progetto organico di abbellimento della struttura.
Il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, apre subito: «l’atto va comunque stigmatizzato», ma la pena sarà quella di «presentare un progetto organico di abbellimento della città».
Il fatto
La comparsa dei murales era stata segnalata qualche mese fa da Gazzetta Matin, ma ora la situazione ha subito una piega inaspettata, che ha portato il collegio docenti del LICAM a inviare un’accorata lettera al Comune.
«Il sottopassaggio di corso Padre Lorenzo, nonostante la videosorveglianza, è da sempre vandalizzato con graffiti e rifiuti, che lo rendono un luogo di transito spiacevole e trasandato» esordisce l’organismo scolastico, esponendo poi la situazione.
«Recentemente un gruppo di nostri studenti, iscritti al Liceo Artistico, vi ha per questo realizzato, a capo scoperto e in pieno giorno, alcune simpatiche rappresentazioni grafiche, ancor oggi ben visibili, firmate ed evidentemente prive di ogni intento offensivo, intese come abbellimento e recupero di quel luogo – spiegano -. Si tratta di rappresentazioni ironiche che, se possono non corrispondere al gusto artistico di tutti, raccontano però il mondo interiore degli adolescenti che le hanno realizzate, rispettando oltretutto regole formali di educazione e rispetto che essi si sono autonomamente dati».
La denuncia
Peccato che un cittadino abbia chiamato «le forze dell’ordine – si legge ancora -, che hanno identificato quel gruppo di studenti ottenendone le generalità: ora essi temono di dover pagare una multa onerosa e di subire una denuncia per vilipendio e le sue conseguenze penali».
Il collegio docenti si rende conto che «i nostri studenti non hanno proceduto in maniera corretta, perché non hanno avvertito l’istituzione scolastica né richiesto i necessari permessi», ma difendono lo spirito, che è quello di «farsi carico, forse ingenuamente, di un bisogno di bellezza che nemmeno la pandemia è riuscita a estirpare».
La richiesta
Ecco quindi che l’organismo scolastico chiede al Comune di verificare le eventuali conseguenze di questo gesto, commisurare le “pene” e creare una sorta di «collaborazione con gli studenti e i docenti delle discipline artistiche del nostro Liceo, per realizzare un progetto organico di ridipintura dello spazio».
Il sindaco apre subito
Come detto, da un lato bacchetta bonariamente, ma dall’altro apre a una collaborazione il sindaco Gianni Nuti.
«Sinceramente sono stupefatto per questa mossa delle lettera, visto che avevo già rassicurato sia la dirigente che i ragazzi sul fatto che, da una parte, l’azione andava in qualche modo stigmatizzata, perché è un atto improprio, ma dall’altra che la pena sarebbe stata comminata in modo generativo e non censorio».
Ecco quindi l’apertura-punizione.
«Chiederò che completino l’opera per prima cosa – continua il primo cittadino -. E che ci sia una consegna alla città della stessa».
Ma non finisce qui.
«Chiederò anche che ci siano proposte altre due o tre location in cui, ragazzi e insegnanti, mettano in atto un’opera di abbellimento della città, con un loro progetto – conclude Gianni Nuti -. Avrebbero dovuto chiedere le autorizzazioni del caso, è vero, perché senza una richiesta alla città questo è comunque un abuso. La città può essere con te e accogliere la voglia di fare, ma tu comunque glielo devi chiedere».
(al.bi.)