Castello di Introd: j’accuse contro la mozione di PCP, poi ritirata
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 09/03/2022

Castello di Introd: j’accuse contro la mozione di PCP, poi ritirata

La richiesta delle consigliere di PCP a concludere gli approfondimenti e individuare le risorse per il diritto di prelazione sull'acquisto del castello scatena i consiglieri che bollano come «inopportuna» e «irresponsabile» la mozione.

In chiusura di Consiglio regionale, la mozione delle consigliere Chiara Minelli e Erika Guichardaz che impegnava la Giunta «a concludere gli approfondimenti sulla sostenibilità economica dell’acquisizione del Castello di Introd e a individuare le risorse finanziarie per l’esercizio del diritto di prelazione da parte della Regione» è stata ritirata.

«Mi riservo di presentarla in altri termini in occasione di una prossima seduta» – ha detto la prima firmataria, la consigliera Chiara Minelli al termine di una discussione che non ha risparmiato j’accuse e toni perentori.

Chiara Minelli e Erika Guichardaz, consigliere di PCP

La consigliera Minelli ha esordito dolendosi del fatto«che la mozione arrivi a fine giornata, quando il seguito fuori da questa sede si è esaurito» e ha proseguito ricordando la precedente iniziativa e la recente visita al castello di Introd (mercoledì scorso), organizzata dall’amministrazione comunale, con la collaborazione del già consigliere Roberto Luboz e con«la preziosa guida del maestro Piero Brunet che desidero ringraziare pubblicamente per la competenza e passione con la quale ha condotto la visita».

«Un’occasione per scoprire un momento e luogo di grande bellezza che, contrariamente a quanto si crede non risale al XIX secolo, visto che il nucleo originario si data nella seconda metà del 1200» – ha spiegato la consigliera Minelli -.

Dopo aver ribadito l’imminente scadenza per la vendita (metà marzo), la consigliera di PCP ha ricordato i 60 giorni di tempo entro i quali la Regione dovrebbe esercitare il diritto di prelazione, sottolineando«la necessità di prendere in considerazione l’opzione acquisto, tassello importantissimo per la tutela del patrimonio culturale le cui potenzialità non sono pienamente sviluppate – ha detto – riferendosi all’ipotesi di un pacchetto ‘Chateaux de la Doire’, ricordando il circuito dei castelli della Loira e il recente successo di visitatori nell’apertura straordinaria natalizia del castello di Aymavilles.

La discussione

Non è andata per il sottile la consigliera della Lega Nicoletta Spelgatti che ha bollato come«inopportuna» l’iniziativa della collega Minelli«che non svolge un ruolo proficuo né per il comune di Introd né per la collettività .

«Depositare una mozione con la quale si chiede di esercitare il diritto di prelazione prima che sia stato depositato qualcosa di ufficiale e che si arrivi a un contratto, crea effetti distorsivi del mercato – ha tuonato Spelgatti -.

«Pensavo di aver fatto capire che certe valutazioni andavano fatte dopo un primo passaggio formale, ma evidentemente non è stato così – ha commentato il presidente della Regione Erik Lavevaz -.
Abbiamo manifestato l’interesse e ribadito l’importanza storica e culturale del castello ma ritengo questa mozione inopportuna su tutti i fronti».

La consigliera Minelli si è detta«sconcertata» dalla risposta del presidente della Regione«che banalizza la questione».

«15 giorni fa stavate facendo approfondimenti, nel mese di novembre stavate facendo approfondimenti e intanto sono passati quattro mesi – ha commentato Chiara Minelli –
Decidere se far valere il diritto di prelazione è una questione non solo legata a fattori economici, ma anche di principio, che ha a che fare con la tutela e la salvaguardia della nostra regione.
L’amministrazione comunale di Introd ha dimostrato di saper ben gestire il castello; pensare a individuare le risorse finanziarie è un passo successivo ma essere pronti è fondamentale.
Prendo atto – ha concluso Minelli – dell’atteggiamento irrispettoso, incomprensibile e molto presuntuoso».

Ha rincarato la dose il consigliere dell’Union Valdotaine Aurelio Marguerettaz.
«Lei, consigliera Minelli, con questa mozione, se approvata, avrebbe causato un danno all’amministrazione regionale.
Nella trattativa tra un acquirente e un venditore, nel momento in cui si ha la garanzia che un ente pubblico esercita la prelazione, il prezzo automaticamente sale.
La sua iniziativa è sciagurata e passibile di creare un grave danno patrimoniale alla Regione».

«Da una parte sono sicuro che in questa aula non ci sono persone contrarie all’eventuale possibile acquisto del castello – ha detto il consigliere di Pour L’Autonomie Augusto Rollandin -.
Non si può però partire e dire oggi compro; il dialogo si deve aprire e fare il suo corso, guai a essere fraintesi.
L’amministrazione regionale ha investito grandi risorse sul castello, riconosce la sua importanza ma vi chiedo di ritirare la mozione».

Perentorio anche il consigliere del Gruppo Misto, referente per Forza Italia Mauro Baccega: «il mercato ha le sue regole – ha detto -.
In questo momento, annunciare l’intenzione di far valere la prelazione significherebbe drogare il mercato».

Chiara Minelli ha provato a spiegare le sue ragioni, ipotizzando di modificare l’impegnativa contenuta nella mozione, scatenando la reazione piccata dei consiglieri Marquis e Aggravi.
«Credo che arrivare all’acquisizione del castello sia importante – ha detto la consigliera Minelli – Non ritengo fondati i vostri commenti su inopportunità della mozione, mercato drogato, ipotesi di distorsioni o lievitazione del prezzo di acquisto.
Se avete letto bene, la mozione non parla di impegno all’acquisto, ma chiede di concludere gli approfondimenti e individuare le risorse per esercitare la prelazione che bisognerà fare in fretta visti i termini della proposta di acquisto (metà marzo, ndr).

«Collega Minelli, lei è riuscita a mettere in imbarazzo tutta l’Aula – ha detto il consigliere Pierluigi Marquis -.
Credo che oggi, per responsabilità, non possiamo entrare nel merito. Ogni giudizio sarebbe improvvido e irresponsabile da ogni componente. Lei non ha capito le responsabilità in capo a un amministratore, la invito a ritirare la mozione».

Ha chiuso gli interventi l’analisi del consigliere della Lega Stefano Aggravi:«il primo atto per una turbativa del mercato non sono le valutazioni o gli aspetti economici – ha tuonato Aggravi – ma la volontà di un attore economico di agire in un certo modo.
Per favore, ai fini del mantenimento del buon nome e della buona azione della Regione, ritiri questa mozione, è inopportuna».

(cinzia timpano)

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