Gran Giurì, Uv: «la consigliera Minelli applica la tecnica del vittimismo»
Il Mouvement stigmatizza il modo di agire in Consiglio dell'ex assessora ed alleata di maggioranza
Gran Giurì, Uv: «Minelli applica la tecnica del vittimismo». Ancora botta e risposta tra Minelli, Pcp e Union valdôtaine.
L’antefatto
Chiara Minelli punta il dito su Aurelio Marguerettaz e Giulio Grosjacques, colpevoli di averle messo i bastoni tra le ruote durante l’iter del Piano regionale dei traffico sul quale non hanno avuto di che eccepire dopo le sue dimissioni di assessora. Pronta la reazione dei due consiglieri che chiedono l’istituzione di una Commissione perché «lesi nel ruolo di consiglieri». Non tarda il sostegno di M5S, che taccia la richiesta di «grave atto di bullismo», e Pcp che si dice sconcertato. Ultima in ordine di tempo arriva la nota del Mouvement.
Tecnica del vittimismo
Scrive l’Uv: «Il Consiglio regionale dovrebbe essere un luogo di riflessione e di costruzione da parte di tutti gli eletti. È preoccupante che in un periodo storico anche così turbolento (basti pensare alla pandemia non ancora terminata e ai gravi eventi geopolitici in corso) i difensori della popolazione concentrino i loro interventi esclusivamente su una visione personalistica mirata perennemente alla ricerca dei colpevoli delle scelte che, in realtà, non sono state imposte da nessuno.L’ultimo episodio, che conferma la tecnica del vittimismo si è consumata durante i lavori del Consiglio mercoledì 23 marzo. L’oggetto, o meglio il pretesto, questa volta è stato l’avvio della procedura di valutazione ambientale strategica sulla bozza del Piano Regionale dei Trasporti approvato con delibera del 3 marzo. L’ex assessora, interrogando il presidente della Regione Lavevaz, ha voluto conoscerne le ragioni per le quali l’avvio della Vas era bloccato da più di un anno. Una domanda che potrebbe anche essere legittima se non fosse che il primo ostacolo per l’avvio del piano risiede proprio nelle dimissioni dell’Ex Assessora. Dimissioni prese consapevolmente e che hanno generato un rallentamento di tutto l’assessorato all’ambiente».
Prosegue la nota: «E’ sicuramente più facile spacciarsi come una povera vittima di un sistema maschilista, accusando i propri vicini di banco di aver volutamente contrastato le sue scelte politiche. Le accuse verso i lavori della commissione in aula consiliare ledono i singoli consiglieri membri di commissione ma allo stesso tempo sviliscono l’organo consiliare. Le parole sono importanti ma soprattutto le accuse devono essere supportate da dei fatti concreti. Da qui la richiesta di una Commissione speciale.E’ per questa ragione che l’Union Valdôtaine (a nome dell’intero gruppo) ha chiesto l’istituzione di una Commissione in applicazione dell’art. 58 (“Fatti lesivi dell’onorabilità di un consigliere”) del Regolamento del Consiglio al fine di “valutare la veridicità delle dichiarazioni della consigliera Minelli».
Basta
«È arrivato il momento di dare la parola ai fatti e fermare questa ‘tecnica del vittimismo’ che nulla fa se non un vero e proprio danno a tutta la comunità valdostana – aggiunge il Mouvement –. Senza dimenticare che sfruttare il femminismo in questo modo, quando non si hanno altri argomenti, diventa controproducente verso le donne stesse. Servirsi della disparità di genere per far passare per vittime donne che in realtà non lo sono, rischia di compromettere ogni attività messa in atto per tutte coloro che lottano quotidianamente contro le discriminazioni. La parità di genere non è un trucco da tirar fuori dal cappello quando non si hanno altri argomenti: si tratta di una questione seria che non merita di essere utilizzata nelle schermaglie quotidiane dell’attività del Consiglio regionale».