Pd: stop alla legge sulle concessioni idroelettriche, sì alla proroga
Pieno appoggio dai dem valdostani alla linea nazionale con la richiesta di non ricorrere a bandi europei
Pd: stop alla legge sulle concessioni idroelettriche, sì alla proroga. Pieno appoggio dai dem valdostani alla linea nazionale. Il ministro leghista Giancarlo Giorgetti presenta un disegno di legge per accelerare le gare delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche.
Dem perplessi sull’articolo 5 della Legge Delega sulla Concorrenza che introduce «procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche secondo parametri competitivi, equi e trasparenti».
Così in una nota: «Seppure consapevoli che il tema delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua sia una delle riforme che il Governo si è impegnato a fare con il Pnrr, il Pd ritiene che procedere mediante bandi di gara europei, in questo momento storico, sia una scelta sbagliata». I dem chiedono che il percorso di assegnazione delle concessioni sia avviato dalle Regioni entro il 31 dicembre 2022.
La proroga
Per i dem «sarebbe opportuno «prorogare fino a venti anni le concessioni attuali, ridefinirne le condizioni, impegnare i gestori a fare investimenti e ad investire nella salvaguardia dei territori locali. Niente gare dunque. Lo stesso rinvio di un anno dei termini proposto dal Governo appare insufficiente».
«Una proposta di buon senso che apre nuove prospettive per il gruppo Cva. In questo momento serve serenità e qualche garanzia per il futuro – commenta Luca Tonino segretario regionale del Pd -. Chiediamo a tutte le forze politiche autonomiste e ai rappresentanti locali delle forze politiche nazionali di accompagnarci su questa proposta. La responsabilità e il bene della Valle d’Aosta, tante volte declamati ed enunciati soprattutto in questo periodo, devono diventare realtà: gli autonomisti e il centro destra sono disponibili a ragionare in questo senso?».
I numeri
La produzione idroelettrica assicura circa il 20% della produzione di energia elettrica nazionale e il 40% di quella rinnovabile. La potenza complessiva installata in Italia è di circa 23 Gigawatt, di cui 19,5 di grande derivazione: circa l’80% della produzione è in mano a otto operatori (Enel, A2A, Alperia, Dolomiti Energia, Edison, Cva, Iren, Acea).
I due terzi delle concessioni scadranno nel 2029. In questa fase molto delicata, per fare un esempio vicino alla Valle d’Aosta, la Francia ha prolungato la durata delle proprie concessioni idroelettriche fino al 2041.
(re.aostanews.it)