Emergenza Ucraina, da Charvensod a Leopoli: «c’è ancora tanto bisogno di aiuto»
Il secondo viaggio di Yuriy Dmytriyiv per portare aiuti e generi alimentari al Battaglione Hospitallers.
Emergenza Ucraina, da Charvensod a Leopoli: «c’è ancora tanto bisogno di aiuto».
“C’è ancora tanto bisogno di aiuto in Ucraina.
Ogni volta che torno da un viaggio mi dico che sarà l’ultimo, ma in realtà penso già al prossimo».
Queste le parole di Yuriy Dmytriyiv, ucraino residente in Valle d’Aosta dal 2005, che fin dai primissimi giorni del conflitto tra Russia e Ucraina coordina l’invio di aiuti al Battaglione Hospitallers Hospitalieri, associazione di paramedici volontari che opera direttamente al fronte.
Di ritorno dal suo secondo viaggio in Ucraina, che questa volta è stato reso possibile da donazioni di privati e da Aosta Calcio 511, Cicli Lucchini e lo Sci Club Gran San Bernardo, Yuriy racconta: «Il viaggio da cui sono appena tornato è stato forse il più duro perché ho faticato a mettere insieme i beni da portare in Ucraina e a trovare delle persone che partissero con me: si tratta di un viaggio molto lungo e con molte insidie.
Venerdì 6 maggio sera, molto tardi, io e i miei compagni di viaggio Erik Grumolato e Volodymyr Kasianchuk, rifugiato di Odessa, siamo arrivati al confine tra Polonia e Ucraina,
Sono entrato solo in Ucraina perché gli altri due ragazzi non avevano il passaporto, ma sono arrivato quando c’era già il coprifuoco.
Da Charvensod a Leopoli
La polizia mi ha fermato, ho spiegato che avevo un carico di aiuti e mi hanno lasciato passare.
Qualche chilometro dopo ho chiesto indicazioni stradali a una stazione di servizio: c’erano tre persone molto sospettose, credevano io fossi una spia.
Ho spiegato loro che invece ero lì per aiutare: dopo un po’ di reticenza hanno capito e tutto si è risolto».
Se poi a questo si aggiunge che il gasolio i mezzi di trasporto è difficile da trovare e se lo si trova è molto caro e limitato a pochissimi litri per veicolo e che le sirene antiaereo suonano in continuazione il quadro è completo.
Un quadro che non ha fatto desistere Yuriy: «Non posso stare con le mani in mano: l’Ucraina deve continuare a combattere per la propria libertà.
Serve davvero tutto, dai generi alimentari ai medicinali, dai visori tecnici all’attrezzatura meccanica: tutto ciò che viene donato arriva a destinazione, niente va sprecato e tutto aiuta a salvare delle vite».
Chi volesse donare qualcosa può farlo contattando:
Yuriy per la zona di Aosta (348.8201212)
Federica per l’alta Valle (345.1225491)
Oksana per la bassa valle (349.7117843)
Dmytriviv prosegue anche con la raccolta fondi, con i quali verranno comprati attrezzature e materiali necessari.
Nella foto in alto, Yuryi Dmytriyiv con Erik Grumolato e Volodymyr Kasianchuk.
(re.aostanews)