Emigrazione, sono 7.300 i valdostani residenti all’estero
Emigrazione, sono 7.300 i valdostani residenti all’estero.
Al primo gennaio 2021 erano 5 milioni gli italiani iscritti all’Aire, il registro degli italiani residenti all’estero.
Di questi, il 45% ha tra 18 e 49 anni. I valdostani residenti all’estero, alla stessa data sono 7.298.
«La metà egli expat ha tra 18 e 49 anni – ha precisato Michela Ceccarelli, ricercatrice ed esperta di nuova emigrazione, in occasione della presentazione della 46ª Rencontre Valdôtaine.
«Sono giovani e giovani adulti che sono espatriati per un’occupazione più redditizia o stimolante, ma anche per godere di un’esperienza cosmopolita, di studio o di formazione».
Secondo quanto riferito da Ceccarelli, si tratta di spostamenti multipli, «chi espatria non si ferma ma prosegue la sua esperienza spostandosi all’estero».
I rientri sono di molto inferiori alle ripartenze.
Negli ultimi 10 anni, dal 2009 al 2018 sono 816 mila le partenze (con un titolo di studio elevato) mentre sono rimpatriati circa 333 mila italiani, con un titolo di studio decisamente inferiore.
Emigrazione: le esperienze di due expat
Due contributi video hanno fatto conoscere le esperienze di Sara Trova e Nicola Linty, giovani valdostani che hanno maturato significative esperienze di studio e lavoro all’estero e sono rientrati.
Emigrazione: Sara, dal Giappone ad Aosta
Sara Trova ha raccontato degli studi al Bérard, proseguiti in Biologia a Torino.
Poi la decisione di proseguire la carriera accademica con un dottorato in Neuroscienze, con periodi di studio e formazione a Lille, Liegi e infine in alla Major University di Tokyo.
«Poi la decisione di tornare ‘al bancone’, in laboratorio. Oggi Sara è tornata in Valle e lavora al progetto ‘5000 Genomi VdA’.
Emigrazione: Nicola, dalla Finlandia a Issime
Nicola Linty è nato e cresciuto a Issime.
Dopo l’Erasmus in Francia, la tesi in Canada e il dottorato in Antartide, tre anni fa Nicola è partito per Helsinki, in Finlandia, «per una buona offerta di lavoro in un centro di ricerca di tecnologie geospaziali».
Da Issime alla Finlandia, perchè «Perchè la Finlandia assomiglia alla Valle d’Aosta – ha detto Nicola. In Finlandia fa buio presto, appena dopo pranzo, vero! Ma si assicuro che a Issime il giorno di Natale non è tanto diverso… ha scherzato.
Sono rientrato perchè mi mancano le montagne che in Finlandia non ci sono, eccetto al Nord.
Scherzi a parte, la pandemia ha bloccato le opportunità e così ho deciso di rientrare, ma consiglio a tutti una esperienza all’estero.
Partire non significa partire per sempre, dire addìo alla famiglia, agli amici e ai luoghi del cuore, significa tornare più ricchi di conoscenza, amicizie e cultura».
Nella foto in alto da sinistra, Stefania Fanizzi, Michela Ceccarelli, Mattia Nicoletta, Erik Lavevaz, Marco Gheller e Alessandro Celi.
(c.t.)
Condividi