Antey, l’imprenditore Fabrizio Medini: e se il Circo morisse?
Grido d'allarme di uno dei primi imprenditori circensi che ha rinunciato agli animali negli spettacoli. Appuntamento dal 12 al 21 agosto
‘’Il mio primo ricordo del circo è l’elefantino Maja, ci era stata venduta dallo zoo di Torino, arrivava dall’India, la sua mamma era morta: io avevo tre anni e mi sentivo molto grande quando entravo con lei sulla pista per salutare il pubblico’’.
Inizia così il racconto di Fabrizio Medini, proprietario dell’omonimo circo che in questi mesi estivi si trova, come tutti gli anni, fin da quando lui era piccolo, in Valle D’Aosta, e nei prossimi giorni – dal 12 al 21 agosto – ad Antey-Saint-André.
Stop agli animali nel circo
Un rapporto con questa terra di affetto e figliolanza. Così, mentre parla, con voce mesta ci racconta di come diversi anni fa, per seguire l’onda degli animalisti, decise, primo in Italia, di eliminare proprio gli animali che erano amici e propagatori di affetto, dal suo circo e affidarsi solo alle abilità degli artisti.
Medini pensò che questa decisione fosse in linea con l’indirizzo che iniziava a prendere il mondo. Fu tra i fondatori del teatro Mirabilia, nel senso che si dedicò anche manualmente alla sua costruzione, credette in quel sogno di circo teatro, ma da tempo ormai ci racconta di essersi reso conto che, malgrado i suoi bei palloni, i suoi preparatissimi circensi, non è più accettato dai circhi classici e neppure parte integrante del nuovo mondo.
Il circo sul grande schermo
Sotto il suo tendone, con i suoi circensi come attori e comparse, sono stati girati vari film tra cui “Prima dì Lunedì “ con Salemme e l’ultimo film con la co-regia di Franco Nero e Louis Nero in uscita nei prossimi mesi… e poi Sandra Milo, Martina Stella ed attori del calibro di Robert Davi…
Dramma lockdown
“Proprio grazie a Louis Nero siamo usciti dall’incubo del lokdown; mesi passati chiusi alternando esercizi circensi a lavori di restiling dei mezzi a vera e propria attività agricola – racconta Fabrizio Medini -. Forse siamo stati i primi a non fare più spettacoli, pur potendo, per il rispetto delle persone. Purtroppo, 16 persone sono ancora a casa per mancanza di fondi: questo nuovo circo-teatro, si effettua per le strade, senza tendone… lo praticano persone a cui il mestiere lo abbiamo insegnato noi, che nel circo siamo nati e cresciuti, per le amministrazioni comunali è più facile prendere loro: per noi scendere in piazza è come snaturare il nostro duro lavoro’’.
Fabrizio fa il clown, la moglie la trapezista, un figlio Cristian lanciatore di coltelli infuocati, (li ha tirati anche a Franco Nero!), Fabio, il secondo, equilibrista ai rulli, Davide, il terzo, è stato anche a «Tu si che vales» uscendo tra i migliori, per la sua maestria alle verticali.‘
’”Ci contattano per contratti da Dubai, Francia e altri luoghi ma gli impresari non offrono anticipi e tra il virus che ancora incalza e la poca fiducia restiamo in Italia’’.
Per Fabrizio Medini “ci vorrebbero dei progetti con le amministrazioni locali dedicati al teatro, le scuole; sappiamo fare tanto, ma il mondo è sempre più complicato: quello che non ci manca mai sono il sorriso e la passione, ma è dura’’.
(S. C.)