Elettrificazione Aosta-Ivrea, «la Valle d’Aosta dia un segnale di vita»
Il Comitato La Valle d'Aosta Riparte interviene sulla querelle con Ivrea che si è espressa negativamente sull'elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea
Elettrificazione Aosta-Ivrea, «la Valle d’Aosta dia un segnale di vita».
Il Comitato La Valle d’Aosta Riparte interviene sulla querelle con Ivrea che si è espressa negativamente sull’elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea.
«Non è accettabile che il sindaco di Ivrea, accompagnato da parlamentari del Pd, vada al Ministero delle Infrastrutture a proporre di non elettrificare il tratto di un chilometro in galleria».
La Valle d’Aosta Riparte interviene con una nota sulla questione dell’elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea tornata di estrema attualità con il voto contrario del Consiglio comunale di Ivrea al progetto.
Preoccupazioni legittime
«È legittimo che ci siano dei cittadini ad Ivrea che si preoccupano per i disagi sulla circolazione stradale che deriverebbero dai cantieri per l’elettrificazione del tratto ferroviario in galleria in uscita dalla città» scrive il comitato.
«È di conseguenza comprensibile che in Consiglio comunale di Ivrea lo scorso 1° agosto tutti i gruppi consiliari, dalla Lega ed il centrodestra che esprime il sindaco, alla minoranza del Pd e del M5Stelle si siano espressi per ricercare possibili alternative all’ampliamento della galleria o comunque di limitare il disagio ed i tempi dei cantieri» aggiunge.
Proposta assurda
Ma c’è un passaggio secondo il comitato che non si può accettare e cioè quella visita al Ministero delle Infrastrutture per chiedere che un chilometro degli 80 previsti, , il tratto in galleria, non venga elettrificato.
«Una proposta assurda» scrive La Valle d’Aosta Riparte.
«Si elettrificherebbero 79 chilometri, ma non il chilometro in uscita dalla città. Con la conseguenza di dover usare da Ivrea ad Aosta treni costruiti appositamente e non l’intero complesso dei treni che circolano sulla rete nazionale» spiega la nota.
«Non si possono usare 110 milioni di euro di finanziamenti europei per un simile aborto. Non si può mettere in discussione un progetto di grande valenza strategica per strizzare l’occhio ad un pugno di elettori» insiste il comitato.
Danni anche per utenza canavesana
Maurizio Costalunga, Livio Dezzutto, Diego Foti, Paolo Meneghini, Elio Riccarand ricordano che è giusto «ridurre i tempi dei cantieri che possono produrre disagi sulla viabilità, giusto prevedere alcune compensazioni per la città di Ivrea», ma che l’intervento di elettrificazione deve per forza essere realizzato per l’intero tratto di 80 chilometri, altrimenti anche l’utenza canavesana ne patirebbe.
«Significherebbe non poter far viaggiare da Aosta a Torino treni elettrici capienti in grado di servire tutta l’utenza ferroviaria, anche quella canavesana, una utenza in crescita che ha bisogno di un buon servizio e non di treni particolari, con batterie a bordo, costosi, limitati nel numero e poco capienti».
«È ora che la Regione Valle d’Aosta dia un segnale di vita e faccia sentire la voce della comunità valdostana – conclude la nota -. Ivrea è collegata con la rete della trazione elettrica dal 2006, per la Valle d’Aosta questa è l’occasione buona o sarà per sempre destinata alla marginalità rispetto all’intera rete ferroviaria italiana».
(re.aostanews.it)