Musica e spettacoli ripartiti alla grande, ma ora mancano i lavoratori
Il settore forse più colpito dalla pandemia ha vissuto un'estate quasi da overbooking. Ora, però, c'è carenza di personale e difficoltà con i materiali
Era stato forse il settore più colpito dalla pandemia, con eventi cancellati e altri rinviati a data destinarsi. Poi, però, il peggio è passato, la voglia di partecipare e divertirsi è salita alle stelle ed ecco che musica e spettacoli sono ripartiti a spron battuto, con una valanga di appuntamenti a creare quasi un overbooking.
Problemi di personale e materiali
Artisti e addetti del settore esultano, perché dopo aver “respirato” grazie agli aiuti statali e regionali (non tantissimi, ma tali da permettere di sopravvivere), hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo.
Ma ecco che sono arrivati i primi problemi perché anche in questo settore i lavoratori scarseggiano, visto che molti, alla luce della pandemia, hanno deciso di cambiare settore per trovare qualcosa di più stabile.
I pochi che si trovano sono tutti da formare e le conseguenze di guerra e pandemia, con la difficoltà di reperire microchip e componentistiche, inizia a ripercuotersi anche sul reperimento dei materiali.
Ecco in estrema sintesi la situazione del mondo dello spettacolo rossonero, artisti e soprattutto addetti ai lavori che nel corso di questa lunga e caldissima estate hanno anche ricominciato a ripercorrere le strade nazionali e internazionali.
M-LAB
«Fatichiamo onestamente a dare il giro» sorride Alberto Bich, socio con Luca Minieri di M-LAB Service, e tra i promotori del grido di allarme che, in epoca di lockdown, aveva riunito alcuni esponenti valdostani nel tentativo di sensibilizzare le istituzioni.
«È da maggio che lavoriamo molto, come tutti i nostri colleghi a livello italiano – racconta Bich -. Ci sono tantissimi appuntamenti, con date che si accumulano anche alla luce del recupero di spettacoli saltati negli scorsi anni, c’è un picco incredibile».
Alberto Bich entra nei dettagli, parlando anche del problema legato al reperimento del personale.
«Tanti addetti, viste le scarse prospettive dello scorso anno, hanno cambiato lavoro – rivela Alberto -. Siamo ancora fortunati che ci sono dei ragazzi giovani che stanno iniziando un percorso di avvicinamento, ma sicuramente a livello di esperienza abbiamo perso un bel patrimonio. Poi non ci possiamo assolutamente lamentare, da giugno non abbiamo praticamente avuto una giornata libera, trovando anche tanti nuovi clienti e prendendo lavori in più».
Problemi con i materiali
M-LAB lavora molto con Aosta Classica, Forte di Bard e Da Aosta ai 4 mila, ma non solo.
«Sono aumentati gli appuntamenti e questo ci ha permesso di recuperare qualcosa di quanto perso negli anni passati – rivela Bich -. Inizia a essere però complicata per i materiali. Comprare cose nuove è quasi impossibile, gli ordini hanno tempi biblici; bisogna essere organizzati, perché una volta facevi l’ordine per prepararti a un evento, ora non è possibile».
Insomma, il settore è tornato in carreggiata.
«Si, siamo più sereni – conclude -. Nel periodo nero abbiamo trovato alternative, in più qualche aiuto è arrivato, permettendoci di respirare, ma finalmente siamo ripartiti».
Artisti
Tra gli artisti e gli addetti al settore rossonero, in periodo di pandemia Lorenzo Tagliaferro si era particolarmente esposto, divenendo portavoce dell’associazione Valle d’Aosta Organizzazione Cultura Eventi (Voce), nata nel periodo più grigio per riunire i soggetti del settore.
«La ripartenza c’è stata – spiega Tagliaferro -. Gradualmente già la scorsa estate, ma da questa stagione c’è stato un boom incredibile di feste all’aperto ed eventi».
Lorenzo è stato protagonista di una seguitissima serata in piazza Chanoux con il suo spettacolo dedicato a Lucio Battisti, ma dal Jova Beach Party in giù sono tanti i grandi eventi ad aver caratterizzato l’estate rossonera.
«È bello avere appuntamenti di grande portata come quello in Valle – esclama Tagliaferro -, anche perché sono convinto che avere cose belle aiuta a creare cose belle. Se gli artisti hanno un termine di paragone qui, credo possano trarne giovamento».
I sostegni nel periodo critico sono «arrivati, dandoci un minimo di respiro – ricorda Lorenzo -, anche se aziende come i service sono rimaste molto esposte e ora si trovano a ripartire in condizioni complicate. Tante, infatti, hanno meno personale e faticano a trovarne, dovendo peraltro far fronte a una sorta di “overbooking” da eventi. Almeno, però, siamo tutti ripartiti molto bene, pur tra mille difficoltà».
Il rammarico
Per Tagliaferro rimane però un cruccio, il fatto che “Voce” si sia sostanzialmente un po’ persa per strada.
«È un peccato, perché credo che servirebbe un’associazione in grado di dare visibilità e far sentire tutto il settore – conclude -. Volevamo poter dire la nostra, magari anche su argomenti come la ricostruzione del Teatro Romano o la gestione del Teatro Giacosa, potevamo fungere da collegamento con le istituzioni, ma purtroppo, per ora, è andata così. Ringrazio tutti coloro che si sono spesi, chissà che in futuro non ci si possa riprovare, coinvolgendo davvero tutti gli attori in gioco».
(al.bi.)