Operaio morto a Pré-Saint-Didier: chiesta la condanna per il datore di lavoro
La difesa, rappresentata dall'avvocato Corrado Bellora, ha chiesto l'assoluzione
Sei mesi di reclusione. Questa la richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Aosta nei confronti del datore di lavoro di Giuseppe Dagostino, l’operaio di 43 anni morto il 12 febbraio 2021 precipitando nell’orrido di Pré-Saint-Didier appena fuori dal cantiere in cui era impegnato.
Secondo l’accusa Angelo Camputaro Lavorgna, 61enne di Saint-Vincent, imputato per omicidio colposo, in qualità di amministratore unico della società per cui lavorava Dagostino, non avrebbe attuato tutte le norme di sicurezza previste dalla normativa: in particolare – in base alle indagini coordinate dal pm Francesco Pizzato – il lato del cantiere da cui era precipitato il lavoratore non era dotato di adeguate protezioni.
La difesa
«Noi sosteniamo che non c’è alcun tipo di responsabilità, ma che si è trattato di una tragedia, di una tragica fatalità, senza alcuna responsabilità del datore di lavoro – ha affermato l’avvocato Corrado Bellora, difensore dell’imputato -. Questo signore ha scavalcato una recinzione e si è recato in una zona che è al di fuori di quella dove doveva lavorare. Per cui ho chiesto l’assoluzione».
La prossima udienza è in programma per l’8 novembre.
(f.d.)