Elezioni, Aosta: caos al seggio, gli elettori protestano e tornano a casa
Code questa mattina, domenica 25, a causa dell'interpretazione restrittiva di presidenti di seggio in merito all'accesso in cabina elettorale
“Rinunciamo, troppa coda”. Marito e moglie fanno dietrofont seguiti da due anziane “dobbiamo prendere posto in Cattedrale perché tra un po’ inizia la messa, forse torneremo, ma se ci sarà così tanta gente, torneremo a casa perché dobbiamo preparare il pranzo domenicale”. Inizia ad Aosta – scuole elementari San Francesco, ingresso di via Monsigneur de Sales – con proteste e rinunce degli elettori, la lunga giornata di voto.
Autonomia dei presidenti di seggio
Ore 10.10, Aosta, musi lunghi appunto in via monsigneur de Sales. “Inaudito! – tuona un elettore con la figlia che riconosce chi scrive e chiede mettere in evidenza quanto accade -; il presidente di seggio – sezione 4 – fa entrare uno alla volta! E guardi lei che coda si è formata. Se la motivazione è la normativa anti-Covid, allora il danno è doppio visto che siamo tutti qui accalcati”.
“Guardi l’ingresso delle altre sezioni: c’è gente, ma non certo questa calca – rincara la dose un altro elettore -. Mia cugina ha già votato e mi sta aspettando fuori”.
Dall’Ufficio elettorale fanno sapere che i presidenti di seggio hanno totale autonomia, ovvero possono decidere anche di fare entrare una persona alla volta.
A rallentare le operazioni di voto anche la novità del tagliando anti frode: consegna scheda, assegnato numero, terminata l’operazione di voto in cabina, riconsegna, presidente di seggio controlla che il numero della scheda corrisponda a quella consegnata nel seggio, stacco e successivamente scheda imbucata”.
Intorno alle 12.15 la decisione di fare entrare due persone alla volta nel seggio numero 4, con il conseguente immediato snellimento delle operazioni di voto.
(Luca Mercanti)