Puchoz: oltre 5 milioni per trasformarlo in parco, ecco come potrebbe cambiare
La Giunta comunale ha approvato il Documento di indirizzo alla progettazione relativo all’intervento di riqualificazione dell’area Puchoz
Una stima di 5,265 milioni di euro. Questo quanto potrebbe servire per completare la trasformazione del Puchoz in parco.
Il dato emerge dall’approvazione della Giunta del comune di Aosta del Documento di indirizzo alla progettazione relativo all’intervento di riqualificazione dell’area Puchoz.
Il Documento di indirizzo alla progettazione
Tale documento, stilato da un’unità di progetto apposita, è la base di partenza per poter arrivare ad affidare un incarico professionale per la redazione del progetto di fattibilità tecnico economica, così da poter poi proseguire l’opera di realizzazione del parco urbano.
E proprio in questi primi atti, l’unità di progetto ha stimato un intervento di 5,265 milioni di euro.
La redazione del progetto di fattibilità tecnico economica, invece è stimato in una spesa di circa 66 mila euro.
Le linee guida
Dallo stesso documento, intanto, emergono le linee guida di quello che potrebbe essere il Puchoz del futuro.
Intanto, lo spazio verde ricreativo dovrà essere liberamente fruibile, multifunzionale, destinato a costituire un polmone di sfogo e svago facilmente fruibile dalla cittadinanza.
Il tutto con una struttura aperta visivamente alla città e connotata come un ambiente naturale privo di particolari elementi artificiali.
Il parco potrà essere chiuso (con recinzioni metalliche trasparenti) o aperto (abbattimento dei muri perimetrali e degli attuali cancelli).
Lo stesso dovrà favorire l’attività motoria dell’utenza scolastica e attività sportiva libera, magari con l’inserimento di attrezzature e di campetti (basket, calcio ecc.) a libero accesso.
Considerato che l’impianto del tennis dovrà essere mantenuto, dovrà essere considerata l’ipotesi di interagire con l’attività attuale di somministrazione di alimenti e bevande esistente.
Verde
Per quanto riguarda il verde, l’idea è quella creare un ambiente alberato e confortevole, mantenendo la piantumazione già realizzata e sviluppando elementi del verde sul lato nord e sul lato ovest.
Il tappeto erboso centrale dovrà essere mantenuto anche al fine di consentire lo svolgimento di manifestazioni e spettacoli.
Potranno essere aggiunte panchine, fontane e dovrà essere valutato il mascheramento del muro sul lato nord.
La struttura dovrà anche essere sostenibile, prevedendo una riduzione dell’impiego energetico, risparmio dell’acqua e nella produzione di rifiuti, integrando peraltro sistemi che incrementino la quantità di acqua trattenuta dall’area verde e sistemi fognari che prediligano lo smaltimento delle acque meteoriche attraverso il suolo in modo da agevolare il ricarico delle falde.
Dovranno essere utilizzati sistemi d’illuminazione ad alta efficienza energetica e dovranno essere realizzati percorsi pedonali lungo il perimetro dell’area verde in modo da mantenerne, il più possibile, l’integrità del tappeto erboso, così da incentivare lo svolgimento di manifestazioni e spettacoli.
Patrimonio
A livello di beni patrimoniali, il futuro progetto dovrà valutare il recupero dell’ex immobile dedicato al custode, mentre si dovrà pensare a un allargamento di via Garibaldi per la realizzazione di un marciapiede con pista ciclabile.
L’intera area dovrebbe poi prevedere il posizionamento di telecamere di videosorveglianza di ultima generazione collegate al sistema integrato comunale di videosorveglianza, con l’illuminazione che dovrà essere capillare, in grado di non lasciare piccole zone o anfratti non illuminati.
Inoltre, non verrà mantenuta la funzione di eliporto nella zona del Puchoz e dovrà essere realizzato un impianto di irrigazione automatico che copra tutta l’area verde, alimentato dal costruendo (con i soldi dell’avanzo di amministrazione) pozzo con sistema di prelievo delle acque dai canali irrigui del consorzio irriguo “Mère des Rives”.
Una rivisitazione, poi, andrà fatta su tutta la viabilità della zona nell’ottica di favorire la mobilità sostenibile.
Infine, dovrà essere pensato anche un recupero delle gradinate e degli spogliatoi, magari immaginando aree a servizi e spogliatoi utilizzabili anche dai fruitori del parco.
(alessandro bianchet)