Area Megalitica, Renaissance chiede un tavolo di lavoro serio
Il presidente di Renaissance, Giovanni Girardini, interviene sul rimpallo delle aperture -annunciate e poi slittate- dell'Area Megalitica chiusa dal mese di marzo
Area Megalitica, Renaissance chiede un tavolo di lavoro serio.
E poi?
E perchè?
Sono le domande che si pone Renaissance analizzando tutte le volte che è stata annunciata la riapertura dell’Area Megalitica puntualmente poi saltata.
Il sito archeologico è chiudo dal mese di marzo di quest’anno per la realizzazione dei lavori del II lotto.
La riapertura parziale del Parco archeologico era stata inizialmente annunciata per luglio 2022, poi posticipata a ottobre, poi ancora a novembre e ora al 1° luglio 2023.
«Si apra un tavolo serio che coinvolga la Regione, il Comune e le parti interessate» si legge in una nota.
«La successione di chiusure e riaperture annunciate e disattese dell’Area Megalitica di Saint Martin de Corléans è davvero critica. Ad oggi si totalizzano un anno e 6 mesi certi di chiusura consecutiva, ammesso e non concesso che a ridosso di luglio 2023 non si annunci un’ulteriore posticipazione».
Nella nota Renaissance ricorda le grandi aspettative al momento dell’apertura del sito, che avrebbe dovuto generare «un indotto eccezionale che avrebbe profondamente rivitalizzato la città con particolare riferimento all’area Nord Ovest».
«È possibile conoscere i dati analitici di affluenza dall’apertura ad oggi per valutare seriamente le strategie future?» si chiede Renaissance che ricorda i sacrifici, in termini di spazio, delle abitazioni limitrofe e l’ingente somma spesa che avrebbe «potuto in linea teorica essere indirizzata su altre iniziative, motivo che dovrebbe imporre un’attenzione massima al ritorno».
Il tavolo di lavoro
Per Renaissance, che vuole sorvolare su un «evidente problema di programmazione», è necessario aprire un tavolo di lavoro tra Regione, Comune e le parti coinvolte direttamente e indirettamente sull’Area per impostare un realistico piano che ottimizzi gli investimenti fatti per ottenere le massime ricadute e ritorni a beneficio del sistema Aosta/Valle d’Aosta.
«Non è più tempo – commenta il presidente di Renaissance, Giovanni Girardini – di Grandi Opere calate come astronavi nei contesti urbani senza analisi accurate preliminari sui modelli di gestione, sul rapporto costi/benefici elaborato con sano realismo e competenza e non accademicamente come mero esercizio di stile costruito aprioristicamente per giustificare a livello meramente teorico scelte di carattere politico».
(re.aostanews.it)