Valle d’Aosta, centri traumatologici «aperti tutti i giorni a partire dal 24 dicembre»
Lo ha comunicato l'assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, nel corso della riunione del Consiglio Valle di giovedì 15 dicembre, rispondendo a un'interpellanza presentata da Mauro Baccega (Forza Italia)
I sei centri traumatologici presenti in Valle d’Aosta «sono stati attivati il 7 dicembre nei fine settimana e saranno aperti tutti i giorni a partire dal 24 dicembre». Lo ha comunicato l’assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, nel corso della riunione del Consiglio Valle di giovedì 15 dicembre, rispondendo a un’interpellanza presentata da Mauro Baccega (Forza Italia).
L’iniziativa
Presentando l’iniziativa, il consigliere azzurro ha detto: «E’ stato comunicato l’arrivo di cinque nuovi medici di medicina generale per cercare di tamponare la grave carenza esistente oggi in Valle d’Aosta. I medici di base sono fondamentali per garantire i livelli essenziali di assistenza in un contesto fortemente mutato dall’emergenza pandemica in cui gli utenti fanno fatica anche solo a comprendere le modalità di accesso e di visita agli ambulatori. I MMG hanno anche una funzione centrale per alleggerire il pronto soccorso del Parini che, ormai, è cronicamente in affanno. Inoltre, l’imminente debutto della stagione invernale impone di aprire i centri traumatologici almeno nelle stazioni turistiche più affollate. Vorremmo quindi capire, da una parte, quanti accordi integrativi siano stati siglati tra il 2021 e il 2022 per garantire il diritto alla salute e quale incremento di costi abbia comportato per l’Azienda USL; se esistano delle disposizioni comuni e dei protocolli comportamentali per tutti gli ambulatori e se vi sia l’intenzione di attivare i centri traumatologici a servizio dell’utenza turistica».
La risposta dell’assessore
Barmasse ha quindi risposto: «Gli Accordi integrativi regionali (AIR) siglati tra il 2021 e il 2022 sono pubblicati sul sito della Regione alla pagina “sanità”. Riassumendo, gli AIR riguardano: le “zone disagiate e disagiatissime e l’innalzamento del massimale di scelta nelle zone in cui la carenza non consente di garantire l’assistenza” che è ancora in fase di applicazione e quindi non rendicontabile; gli “ambulatori di medici di assistenza primaria ad accesso diretto” (spesa lorda ad oggi sostenuta: 51.000 euro); la “limitazione del massimale degli assisti in carico per gli iscritti al corso di formazione in medicina generale e conferma del compenso per il medico di medicina generale che svolge funzioni di tutor delle attività didattiche nell’ambito del corso” (spesa annuale lorda: 25.200 euro); la “proroga degli obiettivi fondo per programmi di attività finalizzata al governo clinico”: in considerazione della priorità di gestione delle attività legate alla gestione dell’emergenza Covid- 19, si è proceduto a prorogare gli obiettivi assegnati ai MMG senza incremento di costi per l’Azienda in quanto la spesa annuale totale è stimata dall’ACN e, a consuntivo, dipende dal raggiungimento degli obiettivi stessi».
L’assessore ha anche ricordato che «è stato poi siglato un AIR per “l’ulteriore deroga al massimale individuale dei medici di assistenza primaria del Distretto 3 per un periodo massimo di sei mesi”: la remunerazione corrisposta non determina un incremento di spesa visto che rientra nella spesa già stimata nel caso in cui fosse stato presente un titolare. Infine, abbiamo firmato una serie di AIR con imputazione della spesa sui fondi statali e regionali Covid che riguardano: “partecipazione dei medici di emergenza sanitaria territoriale alla campagna vaccinale anti Covid-19” (7.100 euro); “retribuzione del personale infermieristico ai medici di medicina generale” (23.500 euro); “partecipazione dei MMG alla campagna vaccinale anti Covid-19” (220.100 euro spesi per i medici di assistenza primaria e 54.000 per quelli di continuità assistenziale); “effettuazione di test antigenici rapidi” (274.000 euro)».
La replica
Il consigliere Baccega, nella replica, ha commentato: «Negli ultimi due anni sono stati fatti parecchi accordi integrativi regionali che hanno portato a un aumento delle retribuzioni, da un lato, ma anche a un incremento di costi per l’AUSL dall’altro. Segnalo poi che negli ambulatori ci sono ancora avvisi con le disposizioni di accesso alla struttura superate in quanto riferite alla vecchia normativa del periodo di pandemia e che traggono in inganno gli utenti. Sarebbe dunque meglio realizzare una comunicazione diffusa verso tutti i medici in modo che questi avvisi vengano rimossi. Per quanto riguarda il discorso in generale sulle tematiche evidenziate in questa iniziativa riteniamo che sia importante trovare un equilibrio e una sintesi che saranno oggetto di approfondimento nel Piano di salute e benessere sociale».
(re.aostanews.it)