Lupo: censiti 9 branchi in Valle d’Aosta, composti da sei a 11 esemplari
Le Regioni sono state invitate a presentare protocolli locali di intervento, concordati con Ispra, che consentiranno alle amministrazioni regionali di autorizzare direttamente gli interventi di deroga
Lupo: censiti 9 branchi in Valle d’Aosta, composti da sei a 11 esemplari. E’ quanto ha comunicato in Consiglio Valle dall’assessore regionale all’Agricoltura, Davide Sapinet, rispondendo a un’interpellanza presentata dal consigliere della Lega Dino Planaz, che ha segnalato «i continui attacchi da parte del lupo ai danni degli allevamenti soprattutto nella zona della bassa Valle».
Sapinet ha spiegato: «In conferenza Stato-Regioni il tema non è stato affrontato in forma ufficiale, perché è l’ultimo passaggio di una lunga serie di interlocuzioni negli organismi propedeutici alla Conferenza stessa, in particolare la Conferenza politiche agricole e la Conferenza degli assessori con deleghe all’ambiente».
L’iter in corso
Ripercorre Sapinet il percorso delle Regioni: «Ad agosto 2022, il ministero dell’ambiente ha trasmesso la nuova bozza del Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, chiedendo alle Regioni osservazioni in merito e, come Valle d’Aosta, insieme alle altre Regioni dell’arco alpino, abbiamo proposto, in particolare, che le Regioni e Province autonome possano presentare al ministero dell’Ambiente e all’Ispra dei piani operativi locali relativamente al regime di deroga sul territorio di propria competenza».
Ha concluso: «I protocolli locali di intervento, concordati con Ispra, consentiranno alle amministrazioni regionali di autorizzare direttamente gli interventi di deroga, fermo restando l’obbligo di rendicontazione a Ispra. La bozza di Piano e le osservazioni regionali saranno esaminate in sede di Conferenza Stato-Regioni per la loro approvazione, dopodiché potrà essere avviato l’iter di elaborazione del piano operativo regionale».
La replica
Planaz ha replicato: «Finalmente si muovono dei piccoli passi: una misura che va messa in atto al più presto e che non può più aspettare, perché la situazione sta degenerando. Se non ci sarà più bisogno del parere di Ispra, ma solo della comunicazione della Regione dopo avere effettuato eventuali prelievi o catture, potremo intervenire in maniera più tempestiva in caso di attacchi plurimi di greggi e mandrie. Chiediamo che ci sia un passaggio in terza Commissione al fine di valutare insieme gli atti in un’ottica di maggiore efficacia».