Aosta: primo ok al bilancio, più soldi per verde, anziani, scuole e manifestazioni
Via libera dalla quarta commissione. Il documento previsionale pareggia per il 2023 a oltre 88 milioni di euro; 49 milioni l'avanzo di amministrazione, «ma liberi ne restano al massimo 7».
Più soldi per verde, anziani, scuole, manifestazioni. Un trasferimento regionale giunto in extremis che ha consentito di quadrare i conti e un avanzo di amministrazione 49 milioni di euro di cui, però, solo 7 risulteranno effettivamente utilizzabili “liberamente”. Il tutto per un bilancio che pareggia a quota 88 milioni 842 mila 181,34 euro.
Sono questi i punti principali del bilancio di previsione 2023-2025 del Comune di Aosta, approvato giovedì mattina in quarta commissione consiliare, con l’astensione dei due commissari di minoranza, e che la prossima settimana approderà in Consiglio.
Il bilancio
Parla di un bilancio «redatto con tanti elementi di continuità, ma anche tanti nuovi progetti che verranno messi in piedi nel prossimo triennio» la vice sindaca Josette Borre, che evidenzia come «il secondo previsionale efettivo» ora gode di «analisi e interventi più personalizzati e qualificanti rispetto al primo».
In un periodo ricco di «difficoltà e adempimenti», Josette Borre sottolinea l’importanza di «rispettare la scadenza di fine anno», che evita così «l’esercizio provvisorio» e consente «di essere abili e incisivi fin dall’inizio dell’anno», con un documento che prevede «una corretta ed equa ripartizione tra assessorati e aree di interesse».
I numeri
I numeri, come detto, parlano di un bilancio previsionale che per il 2023 pareggia a 88 milioni 842 mila 181,34 euro, con un avanzo di amministrazione di circa 49 milioni.
«In realtà, però, 42 milioni sono già utilizzati o bloccati – sottolinea ancora Borre -. Oggi, a disposizione, ne risultano 23, ma dai primi dati relativi al rendiconto 2022 dovrebbe arrivare ad attestarsi intorno ai 7 milioni». E questo alla luce dei vincoli legati a crediti di dubbia esigibilità (19 milioni), contenziosi (500 mila euro), mutui (1.6) e altri vincoli (5 milioni).
«Questo avanzo non è eccessivo vista la rigidità della spesa – continua -. Servirà per la copertura dei debiti fuori bilancio, per la salvaguardia degli equilibri e forse solo successivamente per investimenti».
Entrate
In materia di entrate, quelle correnti si attestano a 62 milioni 585 mila euro per il 2023, con «probabili difficoltà nel 2024 – ricorda la vice sindaca -, ma non ci preoccupiamo, anche per il prossimo anno all’inizio avevamo un delta importante per chiudere il documento».
Di queste entrate, 21 milioni arrivano dai tributi, con un «leggero aumento (200 mila euro) da Imu e imposta di soggiorno», nonché dall’addizionale Irpef.
Fondamentale, però, è stato il trasferimento regionale da 1 milioni di euro per «gli aumenti energetici – rivela ancora Borre -. Eravamo in difficoltà, questo ci ha permesso di chiudere il bilancio».
Per quanto riguarda i servizi, il Comune investe di tasca propria il 90% per eventi culturali, 55% per i nidi, 80% per il servizio anziani e 80% per l’utilizzo degli impianti sportivi.
«E questo testimonia l’attenzione che mettiamo verso la persona e i servizi indispensabili» ricorda ancora Borre.
Capitolo fondamentale, ovviamente, è quello dedicato al Pnrr: in arrivo ci sono 12.7 milioni per il PINQuA, 650 mila euro per il nido del Quartiere Dora, 450 mila per la nuova mensa, 900 mila per la stazione di posta e 250 mila euro per la sistemazione dell’ex Doravidi.
Confermati, inoltre, gli 1.5 milioni in arrivo da Aosta Capitale.
Spese
Per quanto riguarda le spese, la vice sindaca con delega al Bilancio sottolinea come la spesa corrente rappresenti il 70% del totale, con un indice di rigidità del 22%.
«Sono spese necessarie al funzionamento dell’amministrazione – spiega Borre -. Il 22%, circa 14 milioni, sono legati a personale e mutui e non danno margine di manovra. Circa il 65%, poi, sono costi non fissi, ma praticamente incomprimibili, come i vari servizi che chiedono garanzia di copertura. Certo, anche qui c’è un po’ di politica, ma la soggettività è molto limitata».
Per il 14% restante, le spese sono state «redistribuite in modo equo tra i vari assessorati».
Mantenuta «elevata l’attenzione per il verde», anche alla luce della scadenza dell’appalto a giugno 2023, il governo di piazza Chanoux stanzia anche 460 mila euro per l’unità di progetto Pnrr «senza la quale non sarebbe pensabile gestire una sorta di bilancio parallelo».
Per il ripristino dei livelli di personale, inizialmente ci saranno 500 mila euro, «ma successivamente contiamo di dedicarne altri 200 mila».
Sociale
Aumenta anche lo stanziamento per il Servizio anziani, in vista della gara per la gestione delle strutture. Qui, tanto dipenderà dall’assegnazione a realtà sociali o altri enti: l’applicazione dell’Iva al 5% o al 22% fa «ballare ben 900 mila euro» sottolinea Borre.
Più fondi vanno anche per i nidi, così come per le manifestazioni turistiche, sportive e culturali.
«Da 160 mila passeremo a quasi 480 mila – esclama la vice sindaca -. Questo consentirà di programmare fin da subito, sperando poi di trovare ulteriori risorse da fondi sbloccati dall’espletamento delle diverse procedure».
Sale da 2.3 a 3 milioni anche lo stanziamento per il bando dei servizi integrati (leggi istruzione), mentre cala da 3 a 2.6 milioni il fondo per i crediti di dubbia esigibilità.
«Qui si vede il risultato del grande lavoro fatto in materia di riscossione» sorride Josette Borre.
Il commento
Insomma, in piazza Chanoux emerge una certa soddisfazione.
«Siamo contenti del risultato – esclama infatti Josette Borre -, anche se vediamo un triennio in cui dovremo continuare ad assorbire i vari aumenti, che ci obbligheranno a continue variazioni».
La vice sindaca rivendica, però, un modo di operare «puntuale, rigoroso, con un’analisi nel merito di tutti i capitoli – continua -, evitando di mettere a disposizione a inizio anno risorse che poi potrebbero servire a ottobre».
Revisore dei conti
Semaforo verde arriva dal revisore dei conti, Jean-Claude Mochet, che sottolinea «il rispetto degli equilibri a livello di cassa e competenza – dice -. Giusto procedere quanto prima all’approvazione; è importante consentire agli uffici di analizzare per tempo i residui».
La maggioranza
Il presidente di commissione, Franco Proment (Uv), spinge sul fatto che «la macchina può continuare a funzionare. Nonostante le difficoltà, mi viene da dire, Eppur si muove».
Sulla stessa linea Paolo Tripodi (PCP).
«Otto anni di esercizio provvisorio hanno creato difficoltà gestionali – afferma -. Ora, invece, saremo già operativi nelle prossime settimane. Difendo la scelta di non aumentare le tasse e mantenere o migliorare i servizi. So che i cantieri porteranno disagi, ma chiediamo pazienza per vedere una città nuova e più vivibile».
Le minoranze
Doppia astensione arriva dalle minoranze.
Paolo Laurencet (Forza Italia) è piccato.
«Nella parte “non ingessata” non condividiamo le scelte, abbiamo una visione diversa – spiega -. Ricordo solo che il cittadino interviene nei servizi non per una percentuale, ma con tributi, entrate extratributarie e altri aspetti, il minimo è avere servizi all’altezza».
Mentre chiede «di pagare anche di più, ma avere un servizio migliore per gli impianti sportivi», Laurencet elogia però «il funzionamento dell’ufficio unico dei tributi».
Più conciliante Sylvie Spirli (Lega).
«Nel primo bilancio sono stata abbastanza dura – ammette -, ma in questo non è stato stilato un libro dei sogni e non manca la visione. Certo, si può fare di più e meglio, ma non si può definire poco coraggioso. Fa piacere vedere accolte alcune proposte presentate dalle minoranze, per questo avanzo una “moderata” astensione».
(alessandro bianchet)