Valle d’Aosta Regione Europea dello Sport 2023: «Un pretesto per raccontare e promuovere il territorio»
«Un pretesto per raccontare e promuovere con ancora più convinzione il territorio, attraverso lo sport, che poi unisce anche cultura, enogastronomia e turismo». Viene lanciata così, in estrema sintesi, Valle d’Aosta Regione Europea dello Sport 2023. La candidatura, presentata negli scorsi mesi, è stata accolta e il progetto prende quota. La Valle d’Aosta raccoglie il testimone del Piemonte, che aveva questo riconoscimento nel 2022.
Valle d’Aosta Regione Europea dello Sport
La Regione, in occasione del riconoscimento, ha incrementato da 700mila a 1 milione di euro il finanziamento al mondo dello sport. «Quest’anno sosterremo maggiormente gli eventi e le associazioni – dice l’assessore regionale allo Sport Jean-Pierre Guichardaz -. Il marchio Aces serve per avere un pretesto per raccontare e promuovere il territorio attraverso lo sport. Volevamo anche qualcosa di materiale per ricordare questo riconoscimento e abbiamo pensato a una linea di gadget come t-shirt, felpe, cappellini».
Un’opportunità che il mondo dello sport vuole cogliere. «Questa chanche va riempita di contenuti ed eventi – afferma Jean Dondeynaz, presidente del Coni VDA -. Noi ci siamo e crediamo nel progetto».
Un modo per fare promozione
Il marchio è, di fatto, un ulteriore modo per fare promozione della regione. «Abbiamo creato un marchio partendo dalle immagini che rappresentano lo sport in Valle d’Aosta durante tutto l’anno». A dirlo, durante la conferenza stampa, Luciano Seghesio.
Una promozione che passa anche attraverso il portale valledaostasport.it. «L’idea è attivare strumenti digitali per dare visibilità – conferma Laurent Vicquery -. L’obiettivo è creare un contenitore dello sport valdostano. Un punto di riferimento sia per chi lo pratica che per chi lo vuole seguire».
Chiusura affidata al presidente della Regione pro tempore Luigi Bertschy, che guarda alle sfide per il futuro. «La sfida non è pensare solo ai campioni di adesso, ma ai 750 bambini nati quest’anno e capire cosa vogliamo dargli – afferma -. Oggi fare sport è diventato più oneroso. Dobbiamo fare in modo che torni a essere alla portata di tutti».
(t.p.)
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