#teniamoduro… a proposito di contraccezione, il pillolo
#teniamoduro… a proposito di contraccezione, il pillolo

«Due settimane fa sono stato coinvolto in un buon esempio di contraccezione orale. Ho chiesto ad una ragazza di venire a letto con me e lei mi ha detto di no» (Woody Allen)
I contraccettivi sono tutti quei metodi, farmaci, sostanze e tecniche che mirano ad impedire il concepimento in modo temporaneo e reversibile.
Contraccezione: il Papiro di Kahen, 1900 a.C.
L’argomento è noto sin dai tempi più antichi in ogni società.
Il testo più antico di medicina occidentale arrivato a noi, il Papiro di Kahen, risalente al 1900 a.C. riportava, oltre alle indicazioni per la terapia di disturbi ginecologici, urologici e sessuali, alcune tecniche contraccettive “innovative”.
Il testo consigliava una mistura di escrementi di coccodrillo e miele da applicare sulla vagina per evitare il concepimento.
In pratica rappresenta un ”diaframma” ante litteram, poiché avrebbe dovuto impedire che il liquido seminale penetrasse nell’utero, rimanendo bloccato in questo materiale spugnoso.
Dal Papiro di Ebers al Papiro di Kahen
Trecento anni dopo, il Papiro di Ebers suggeriva l’uso di un tampone di garza imbevuto di un composto a base di miele, punte di acacia e carbonato di sodio.
Le punte di acacia producono un acido lattico naturale spermicida, il cui principio attivo è presente in molte creme spermicide di oggi.
Nell’Antica Grecia sin dal VII a.C. vennero descritte numerose piante con tali proprietà: la carota selvatica, la menta puleggia o la ruta.
Preservativi riutilizzabili… con intestini di pecora
Nel mondo romano, dove si ricorreva principalmente all’aborto e all’infanticidio, gli uomini usavano dei preservativi ottenuti dagli intestini di pecora.
Il soldato romano lo aveva in dotazione e lo riutilizzava dopo averlo lavato.
La contraccezione al femminile
Venendo ai giorni nostri, gran parte dei metodi contraccettivi si rivolge alla donna, come il metodo di Ogino- Knaus, il metodo di Billings, la misurazione della temperatura basale, il coito interrotto, la contraccezione ormonale o la contraccezione meccanica (la spirale).
Da alcuni anni numerosi studi hanno portato alla scoperta di una proteina chiave nel regolare la fertilità che potrebbe aprire la strada alla pillola anticoncezionale per l’uomo, comunemente identificata come il “pillolo”.
Arriva il pillolo
Nel 2018 in uno studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE da O’Rand et al. sui Macachi Rhesus è stata studiata la proteina spermatica EPPIN, presente sulla superficie degli spermatozoi umani.
La proteina EP055 si lega all’EPPIN inibendo così la motilità dello spermatozoo.
Tale composto dunque si lega alle proteine dello sperma rallentando significativamente la mobilità degli spermatozoi senza intervenire sugli ormoni. Infatti i vari studi che si sono concentrati sulla sperimentazione di pillole al maschile inibiscono la produzione di spermatozoi agendo proprio sul sistema ormonale, questo ha però comportato una serie di effetti collaterali ancora più gravi delle pillole utilizzate dalle donne.
Uno studio più recente è stato presentato durante l’American Chemical Society (ACS) Spring Meeting 2022, condotto dagli scienziati dell’Università del Minnesota, che hanno testato un altro farmaco sui topi.
Il composto, chiamato YCT529, è stato somministrato per via orale per quattro settimane, ridurrebbe drasticamente il numero di spermatozoi prodotti dagli esemplari trattati, prevenendo nel 99 per cento dei casi le gravidanze, senza effetti collaterali e garantendo la reversibilità.
Al di là degli studi scientifici, immaginiamo per un attimo cosa accadrebbe veramente se la contraccezione fosse realmente ad appannaggio maschie.
Il pensiero ricorrente di lui sarebbe: Oddio, l’ho presa?!
Il pensiero ricorrente di lei sarebbe: L’avrà presa?!
Per noi uomini che passiamo la metà del giorno a cercare le chiavi dell’auto e l’altra metà a perderle nuovamente, lo stress sarebbe insostenibile!
(emanuele baldassarre)
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