Vallone delle Cime Bianche si va avanti con il progetto, petizione inascoltata
La petizione popolare Salviamo il vallone delle Cime Bianche è inaccoglibile. Sottoscritta da 2.335 persone in Consiglio Valle si ferma alla presa d’atto. Si va avanti con il progetto.
«Non sarà una minoranza urlante che fermerà il percorso» ha sentenziato il capogruppo dell’Union valdôtaine Aurelio Marguerettaz.
Per il presidente della Regione Renzo Testolin: «E’ un percorso condiviso dalle due comunità. Creare qualcosa di unico e di attrattivo per i turisti è l’obiettivo di questa maggioranza. Creeremo una trasversalità dell’offerta turistica valdostana che porterà visitatori tutto l’anno con importanti ricadute sull’indotto. L’ambiente per la Valle d’Aosta è fondamentale. Chi ha governato l’ha sempre avuto a cuore».
No alla risoluzione di Pcp
Respinta la risoluzione di Pcp – con 15 voti contrari (Uv, Av-VdAU, Sa, FI, Gm), 18 astensioni (Lega VdA, Fp-Pd, PlA) e 2 a favore (PCP) – che impegnava il governo regionale a «promuovere entro l’estate 2023 un sopralluogo lungo il vallone delle Cime Bianche aperto ai consiglieri regionali, unitamente ad una delegazione dei firmatari»;
a predisporre «entro un anno un apposito piano di gestione dell’area ZPS/ZSC ‘Ambienti glaciali del Gruppo del Monte Rosa – IT1204220’, sulla base della vigente normativa riguardante la gestione delle aree Natura 2000 ed entro sei mesi un programma pluriennale di studio, documentazione e valorizzazione dell’estrazione e lavorazione della pietra ollare ad Ayas e nel Vallone delle Cime Bianche, integrando ed estendendo la collaborazione in essere fra l’amministrazione regionale e il comune di Ayas;
a dare avvio «a un piano di ammodernamento degli impianti esistenti nei comprensori del Breuil e del Monterosa Ski e a monitorare gli effetti della prossima funivia Plateau Rosa/Piccolo Cervino per la Valtournenche».
La risoluzione chiede anche di «accantonare ogni attività volta alla realizzazione di nuovi impianti funiviari nel Vallone delle Cime Bianche».
I 15 no
Punta il dito Pcp: «l’esito del voto evidenzia che l’oltranzismo autonomista sulla realizzazione del progetto di collegamento intervallivo tra Ayas e Valtournenche divide la neonata maggioranza, che alla prova del voto ha visto ben due assessori e due gruppi consiliari che la compongono astenersi. Segno che la stessa non è certo così granitica nelle sue convinzioni. Di certo la percorribilità giuridica, che Pcp ritiene allo stato delle norme attuale impossibile, ha generato più di qualche interrogativo; ma forse non è l’unico elemento che è stato preso in considerazione».
Valle d’Aosta Aperta
Si allinea a Pcp Valle d’Aosta Aperta: «L’unica risoluzione presentata in Consiglio rispetto alla petizione “Salviamo il Vallone di Cime Bianche” ha visto la maggioranza dividersi alla prima prova. Il dibattito ha evidenziato molti aspetti importanti. E’ apparso evidente che la maggior parte dei consiglieri di maggioranza si è espressa senza aver letto la petizione, la lettera dell’Avvocatura né tantomeno lo studio di fattibilità e,probabilmente, senza conoscere il Vallone. Un atteggiamento ideologico, favorevole a prescindere alla grande opera , subordinato al profitto di pochi. Il problema della sostenibilità economica e finanziaria dell’impianto, per i contribuenti, è stato fatto finalmente emergere da quasi tutte le opposizioni (pure la Lega se ne è accorta). Il PD persevera nella schizofrenia tra quanto praticato in Consiglio e quanto dichiarato agli elettori in campagna elettorale e poi, in generale, ribadito dalla Segreteria Schlein, rispetto alla crisi climatica e la protezione dell’ambiente».
(d.c.)
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