Rogo nel tunnel del Monte Bianco, Testolin «tragedia scolpita nella memoria»
Rogo tunnel Monte Bianco, Testolin «tragedia scolpita nella memoria». Nell’incendio del 24 marzo 1999 morirono 39 persone.
Così il presidente della Regione alla vigilia del 24° anniversario dell’incendio nel traforo del Monte Bianco: «Anche a distanza di 24 anni nessuna delle 39 vittime del rogo del Traforo del Monte Bianco va dimenticata: la tragedia deve rimanere scolpita nella nostra memoria di cittadini e di amministratori per il rispetto dovuto alle persone coinvolte e per far tesoro di insegnamenti preziosi affinché non accada più nulla di simile».
«Proprio in un periodo in cui il tema della percorribilità del tunnel del Monte Bianco è tornato di attualità, in relazione alle annunciate chiusure dell’impianto per consentire importanti lavori riguardanti il piano viabile e la volta – prosegue il capo dell’esecutivo – la memoria dei tragici fatti di 24 anni fa ci sprona in particolare a tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza dei trafori transalpini».
Secondo Testolin «su questo tema è necessario un ampio confronto a livello regionale, nazionale e internazionale, affinché si giunga a una condivisione circa la necessità di importanti investimenti per il potenziamento strutturale di questa infrastruttura, anche attraverso la realizzazione di una seconda canna per dividere i flussi di traffico, garantendo così le condizioni di massima sicurezza della circolazione».
I morti
Nel rogo del tunnel morirono sei valdostani: Maurilio ‘Nadio’ Bovard, la moglie Nadia e la figlia Katia, Valter Pascal, Stefano Manno e Pierlucio ‘Spadino’ Tinazzi.
Oltre ai sei valdostani persero la vita altri 7 italiani, 18 francesi e due belgi; le altre sei vittime provenivano da Regno Unito, Lussemburgo, Olanda, Slovenia, Croazia e Germania.
I fatti
Intorno alle 10.30, il camionista belga Gilbert Degrave imboccò il tunnel dal versante francese. Sul suo camion frigo, un carico di margarina e farina.
Alle 10.48 il mezzo prese fuoco, costringendo l’autista a fermarsi all’interno della galleria.
L’allarme arrivò pochi minuti dopo, sia dal versante francese che su quello italiano.
I soccorsi partirono immediatamente ma non fu possibile impedire la tragedia.
L’incendio fu domato dopo 53 ore ininterrotte di lavoro.
Il collegamento con la Francia rimase chiuso quasi tre anni: fu riaperto al traffico il 9 marzo 2002.
I danni sono stati calcolati in oltre 300 milioni di euro.
(re.aostanews.it)
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