Treno Torino-Aosta pure in ritardo: viaggiatori multati, “cornuti e mazziati”
Il racconto di uno studente valdostano testimonia ancora una volta l’inadeguatezza dei trasporti in Valle d’Aosta. Nello specifico, ecco la disavventura da “cornuti e mazziati” di alcuni viaggiatori nei giorni scorsi raccontata da uno studente universitario di La Salle (AO).
Lo studente, come tanti altri, ogni settimana si reca a Torino per le lezioni. nel suo caso, pullman nel pomeriggio della domenica in orario pomeridiano, corsa dall’autostazione alla stazione ferroviaria per prendere il treno delle 17.41, arrivo a Torino Porta Susa alle 19.36, percorso di circa 15 minuti di metro e finalmente arrivo a casa. Il ritorno, se programmato, si svolge con le stesse modalità.
Ma se si ha un imprevisto e si ha la necessità di uscire dalla routine, ecco che tutto si complica. “Questa settimana in particolare a causa di un impegno sono dovuto rientrare in Valle d’Aosta di giovedì con il treno delle 14:25 – racconta lo studente -. Recatomi in stazione a Torino non ho trovato biglietti disponibili (esauriti) e di conseguenza ho acquistato il primo biglietto utile, quello per le 20:25”.
Cornuti e mazziati
“Non potendo fare altrimenti, sono comunque salito sul treno delle 14:25 con il biglietto delle 20:25; treno che in realtà non risultava neanche pieno – racconta ancora lo studente -. Tra Chivasso e Ivrea i controllore ha chiesto il biglietto; ho mostrato quello delle 20:25, come hanno fatto molti altri viaggiatori. Risultato: siamo tutti stati multati per la cifra di 54 euro. E’ esattamente lo stesso importo che avremmo dovuto pagare se non avessimo comprato alcun biglietto”.
Multa pagata, treno in ritardo
“Chiaramente tutti, me compreso, hanno cercato di fare valere le proprie ragioni, senza alcun successo – prosegue il racconto -. Pagata la multa, il treno è arrivato con 20 minuti di ritardo, facendomi perdere il pullman in direzione Courmayeur che mi avrebbe riportato a casa”.
Quale transizione ecologica?
Lo studente pone una domanda: “A ragion veduta: è mai possibile che in una regione che è autonoma anche per poter dare aiuto ad abitanti che, vivendo in zone rurali, studiano e lavorano lontano da casa debbano impiegare tutto questo tempo per spostarsi e non avere a disposizione un treno per uscire dalla Valle senza prenotare giorni e giorni prima? In un’ epoca in cui si parla di transizione ecologica, che dovrebbe passare tramite un maggior utilizzo dei mezzi pubblici, la conclusione di molti studenti pendolari come me è una: stiamo iniziando a prendere in considerazione di utilizzare l’automobile: un mezzo che inquina notevolmente di più e crea traffico nelle strade statali regionali”.
(re.aostanews.it)
Condividi