Posted by on

Aosta: approvato il rendiconto 2022, il super avanzo di amministrazione sarà “bruciato” dal Pnrr

Via libera al documento contabile: gli aumenti nei costi di realizzazione dei lavori dreneranno una grande parte delle risorse di oltre 20,5 milioni di euro. E la Corte dei conti denuncia l'incapacità di spendere dell'ente di piazza Chanoux

Aosta: approvato il rendiconto 2022, il super avanzo di amministrazione sarà “bruciato” dal Pnrr
Il consiglio comunale di Aosta

È stato approvato con 18 voti a favore e 9 contrari il rendiconto 2022 del Comune di Aosta.

In una seduta iniziata (seriamente) solo dopo oltre un’ora per decidere le modalità di svolgimento, la maggioranza ha rispedito al mittente le 17 mozioni collegate al documento, conducendo in porto il via libera al documento nella tarda serata (23.43) di mercoledì.

Il rendiconto

Come già anticipato, il rendiconto 2022 pareggia a quota 110.345.840 euro, con entrate in aumento rispetto all’anno precedente, legate in particolare ai 12.4 milioni in arrivo dall’Imu e dai 2.2 in arrivo dall’addizionale Irpef.

Rimasti invariati i trasferimenti dagli enti pubblici per il mantenimento dei servizi, il Comune ha ricevuto trasferimenti non previsti, come 833 mila euro di ristoro contro il caro bollette e 520 mila euro per l’attivazione del cloud.

Il tutto con entrate che superano (104%) la previsione, anche alla luce dei fondi legati al Pnrr e ad Aosta in bicicletta (oltre 10 milioni), con un ribasso registrato solo dal capitolo alienazioni.

Le spese

Per quanto riguarda le spese, divise per missione, spiccano i 22.4 milioni di euro per Servizi istituzionali, generali e di gestione (95% dello stanziamento utilizzato), 4,68 milioni per Istruzione e diritto allo studio (95%), 1.9 milioni per le Politiche giovanili (93%), 736 mila euro per il turismo (solo il 75% utilizzato), 11 milioni per Sviluppo sostenibile, tutela del territorio e ambiente (91%) e oltre 3 milioni per Trasporti e diritto alla mobilità (84%).

Avanzo di amministrazione monstre

Ancora una volta spicca l’avanzo di amministrazione dell’ente aostano, che vede la parte libera lievitare a 21 milioni 51 mila euro, aumentando di 2 milioni rispetto all’anno precedente.

Questo avanzo, però verrà sostanzialmente vampirizzato dai maggiori costi legati ad alcuni interventi.

In particolare, maggiori stanziamenti sono stimati per PinQua del Quartiere Cogne (4 milioni di euro), per la demolizione dei grattacieli (altri 4.7 milioni circa), per il partenariato pubblico privato del centro Brocherel (4.9 milioni) e per il Bando di rigenerazione urbana del Quartiere Dora (2 milioni).

Riscossione e residui

Se il fondo di accantonamento per la copertura dei residui è sceso da 14.8 a 12 milioni di euro, il livello rimane comunque elevato.

È migliorato il lavoro fatto in materia di riscossione, che ha permesso di eliminare 3 milioni 340 mila euro di residui attivi e 4 milioni di residui passivi.

Il problema, però, permane e ha acceso i fari anche della sezione di controllo della Corte dei Conti.

Le casse aostane, infatti, contano ancora residui passivi per 18.530.548,94, ma soprattutto residui attivi per 27.695.687, 84 euro.

Di questi, 4 milioni sono legati a trasferimenti correnti da amministrazioni locali, 3.2 milioni alla vendita di beni, 1.2 milioni per vendita ed erogazione servizi, 5.950.642 euro per la tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e 1,65 milioni all’addizionale Irpef.

Il dibattito

Le relazioni sul rendiconto si sono aperte con l’intervento di Paolo Tripodi di Pcp.

Evidenziato come la partenza della consiliatura sia avvenuta in un contesto caratterizzato da grande incertezza, Tripodi ha evidenziato «conti positivi», che mettono in luce «la stabilità dell’ente, espressa con la capacità di erogare diversi servizi su buoni livelli».

Rispettati i vincoli di contenimento della spesa, senza richiedere anticipazioni di tesoreria e accendere nuovi mutui, sono stati «rispettati gli equilibri previsti dalle normative» ha concluso Tripodi, ricordando come l’avanzo di amministrazione «ci permetterà di far fronte a un aumento generalizzato dei prezzi dei progetti del Pnrr».

La minoranza

Divisa in due la relazione della minoranza, con Sylvie Spirli (Lega), che ha sostanzialmente bocciato l’operato del Comune nel corso del 2022.

«Avete dimostrato che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare – ha esclamato snocciolando tutti gli obiettivi non raggiunti, cominciando dalla valorizzazione turistica, passando per gli eventi, il potenziamento del collegamento con Pila, la rivalutazione della zona FA08 e il bando periferie («avete avviato solo quattro progetti su tredici») -. Avete anche detto che per l’incertezza della politica regionale non è stato possibile fare cose pianificate. Ecco la discrasia tra quanto preventivato e quanto realizzato è data dalla un’eccessiva mania di presentare progetti senza avere le capacità esecutive. Vi consigliamo di smetterla di scrivere bellissimi libri dei sogni, scegliete poche priorità e portatele a termine».

La parte economica

Paolo Laurencet di Forza Italia ha centrato il mirino sulla parte finanziaria.

Evidenziata, come fatto anche dai revisori dei conti, «l’eccessiva lentezza nella riscossione dei residui» e sottolineando la necessità di «potenziare le azioni di recupero e controllo», Laurencet ha anche messo l’accento sulla «difficoltà a programmare e a spendere, ci sono troppi progetti messi in campo».

La Corte dei Conti

E questo aspetto appare anche nella relazione della sezione di controllo della Corte dei Conti.

«Sugli avanzi la Corte dei Conti scrive che il comune ha “costante difficoltà nell’impiego delle risorse” – continua Laurencet -. Noi lo traduciamo nell’incapacità di programmatica di destinare soldi in prospettiva, ma anche nelle difficoltà di utilizzare in itinere le entrate a disposizione».

Paolo Laurencet ha continuato ricordando come «è vero che il Comune è sano», ma vede una pressione fiscale «in aumento – ha spiegato -. Può essere anche accettabile, ma a fronte di una maggiore copertura e fornitura di servizi. L’indice di pressione tributaria è aumentato del 7% rispetto al 2021, ma senza dare qualcosa in più».

Il consigliere forzista ha concluso parlando dell’occupazione.

«Nel triennio i dipendenti sono passati da 323 a 304 – ha concluso -. Ci sono tanti interventi da mettere a terra in poco tempo e questo ci preoccupa. Non teniamo poi conto del fatto che il peso medio dei dipendenti sui cittadini è comunque aumentato. Consideriamo, però, che la co-progettazione non è forse il passepartout per tutte le esigenze».

(alessandro bianchet)

Condividi

LAST NEWS