La libertà corre sui pedali: il cortometraggio su Gino Bartali visto oltre le corse
CULTURA
di Luca Mercanti  
il 15/05/2023

La libertà corre sui pedali: il cortometraggio su Gino Bartali visto oltre le corse

Il progetto è frutto del lavoro congiunto di un gruppo di giovani volontari, i quali hanno scritto la sceneggiatura e interpretato la storia

La libertà corre sui pedali“. E’ il cortometraggio su Gino Bartali presentato oggi, 15 maggio, alla Pépinière di Aosta.

I giovani protagonisti

Il progetto, cofinanziato dall’assessorato Istruzione, Università, ricerca e politiche giovanili, è nato dalla collaborazione con Libera e Uisp Valle d’Aosta, è frutto del lavoro congiunto di un gruppo di giovani volontari, i quali hanno scritto la sceneggiatura e interpretato la storia di Bartali.

Roberto Vassoney è il realizzatore del corto; interpreti: Francesca, Guillaume, Davide- Arianna, Clarissa, Clio e Sveva, tutti attivisti di Libera Valle d’Aosta.

«Ringraziamo Libera che si è resa molto disponibile – ha detto Carlo Finessi, segretario generale Uisp – e un grazie speciale va ai ragazzi: ho visto il corto, potete fare gli attori nella vita».

Gino Bartali oltre le imprese agonistiche

Il cortometraggio ha l’obiettivo di raccontare la vita del famoso ciclista italiano oltre le imprese agonistiche per cui è conosciuto, facendo emergere la bontà d’animo che l’ha portato a scegliere di fare ciò che era giusto durante l’occupazione nazifascista.

Tra il ’43 e il ’44, Bartali riuscì infatti a salvare la vita di circa 800 persone ebree trasportando documenti falsi nel telaio della sua bicicletta, spingendosi anche a nascondere un’intera famiglia – i Goldenberg – in una cantina di sua proprietà. Azioni che gli hanno valso la nomina di Giusto fra le nazioni dallo Yad Vashem (l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah) il 23 settembre 2013.

Ginettaccio e Cecchin

Il cortometraggio ripercorre poi la tappa valdostana della vita del campione su due ruote, soprannominato Ginettaccio, facendo emergere la grande amicizia che lo ha legato a Francesco “Cecchin” Strada, storico pugile valdostano.

«Non c’è stato modo migliore per ricordare mio papà, mancato nel 2016 – ha dichiarato Loredana Strada, figlia di Cecchin presente in sala -, è per noi un grande onore ricordare l’uomo sportivo e il grande amico di Gino Bartali che è stato».

(Ilaria Colella)

 

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