Corruzione: revocati i domiciliari per Colliard e Cappelletti
Ezio Colliard con i suoi avvocati Corrado Bellora e Andrea Giunti
CRONACA
di Cinzia Timpano  
il 22/05/2023

Corruzione: revocati i domiciliari per Colliard e Cappelletti

Il giudice di Aosta ha convalidato l'arresto dell'imprenditore e dell'architetto ma non ha ritenuto ci fossero indizi gravi tali da giustificare la misura cautelare dei domiciliari

Corruzione: revocati i domiciliari per Colliard e Cappelletti.

Il gip di Aosta Giuseppe Colazingari ha convalidato l’arresto dell’imprenditore Ezio Colliard e dell’architetto Valerio Cappelletti, fermati venerdì pomeriggio ad Aosta dagli uomini della Guardia di Finanza.

Il giudice ha negato la misura cautelare «perchè non ha ritenuto ci fossero indizi gravi da giustificare gli arresti domiciliari» spiega l’avvocato Andrea Giunti che difende Ezio Colliard con il collega Corrado Bellora.

«L’arresto è stato confermato perchè al momento del fermo si poteva supporre l’esistenza del reato – precisa l’avvocato Giunti – fermo restando che il complesso residenziale The Stone non c’entra nulla con questa vicenda».

L’arresto di Colliard e Cappelletti

Colliard e Cappelletti erano stati arrestati venerdì pomeriggio ad Aosta, in piazza Chanoux.

Secondo gli uomini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, l’assegno circolare da circa 10 mila euro che si stavano scambiando prova l’esistenza di un patto corruttivo tra i due.

Valerio Cappelletti all’uscita del tribunale con l’avvocato Filippo Vaccino

Secondo quanto contestato dalle Fiamme Gialle, il professionista si sarebbe accordato con l’imprenditore adoperandosi, nella sua qualità di pubblico ufficiale, come componente esperto della Commissione edilizia del comune di Valtournenche per l’ottenimento del parere positivo sul rilascio del titolo a costruire per il complesso residenziale The Stone.

Cappelletti avrebbe ricevuto in cambio 300 mila euro.

Cappelletti è difeso dall’avvocato Filippo Vaccino del foro di Aosta che all’indomani dell’interrogatorio, non ha voluto commentare.

«Compenso lecito, The Stone non c’entra»

Secondo quanto riferito dall’avvocato Bellora dopo l’interrogatorio di sabato del suo assistito, quella somma non è il frutto di un patto corruttivo ma un compenso professionale lecito che l’architetto Cappelletti ha pattuito per una complessa consulenza legata al coordinamento di una operazione immobiliare che niente ha a che vedere con il maxi condominio The Stone.

(re.aostanews.it)

di segreteria 
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