Mobilità sostenibile, il piano urbano per Aosta punta a ridurre le auto private del 14% in 10 anni
«In un arco di 10 anni si vuole passare dall’attuale 68,3% di mobilità insostenibile (mobilità privata motorizzata) al 54% con una riduzione del 14%», dice Tito Berti Nulli, ingegnere della società Sintagma incaricata della redazione del piano, presentando il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) durante la seconda Commissione consiliare permanente del Comune di Aosta, convocata oggi pomeriggio, martedì 23 maggio.
Piano urbano della mobilità sostenibile: un lavoro lungo 1 anno e mezzo
«Riportiamo un lavoro durato quasi un anno e mezzo, stimolante e molto impegnativo. Si tratta di un piano multifocale che guarda vicino, ma allo stesso tempo anche lontano, un piano strategico fondamentale per la città che viene redatto ogni 10 o 15 anni, non un qualcosa di annuale» aggiunge Berti Nulli.
«È un’occasione per una visione di medio e lungo periodo. Aosta è una città particolare con peculiarità che la rendono unica in Italia, possiede tanti residenti e tanti pendolari, ma anche i tratti di una città turistica. Ci piace l’ambizione di farla diventare la città capitale dell’arco alpino».
L’assessore all’ambiente, pianificazione territoriale e mobilità, Loris Sartore conferma l’attendibilità del percorso cominciato nell’ottobre 2021, successivamente all’assegnazione del servizio tramite gara d’appalto.
«Sintagma ha numerose volte messo mano al lavoro per precisazioni e spiegazioni, un segnale positivo di cooperazione di fronte alle numerose osservazioni appassionate del gruppo di lavoro interdisciplinare istituito dalla giunta comunale» dice l’assessore.
«Tra 15 giorni è in programma un nuovo incontro della commissione, dopo aver ricevuto gli elaborati ancora in fase di affinamento» annuncia Sartore.
L’analisi della situazione attuale
Berti Nulli sottolinea l’essenziale e attento studio della situazione attuale.
«È fondamentale l’analisi grazie a tanti punti di osservazione che, insieme alle indagini online, ci hanno permesso di avere una visione delle criticità della città per cercare di risolverle – spiega -. Aosta con questa pianificazione si colloca all’interno di un percorso che l’Europa ha dato per lo sviluppo sostenibile delle città con traguardi per il 2030, il 2040 e il 2050».
Il futuro della viabilità aostana
All’interno di una lunga e approfondita esposizione i rappresentanti di Sintagma spiegano ciò che, tramite approfondimenti, analisi e ipotesi, hanno ideato per il futuro della viabilità aostana.
«L’auto va collocata negli ambiti di competenza e quando il suo uso è necessario, come quello di coloro che si recano ad Aosta per lavoro da fuori città. Una cifra significativa è il 64% degli spostamenti che ha origine e fine nella stessa plaine».
Inoltre l’82% degli spostamenti rilevato è inferiore ai 3 km, dato su cui è necessario agire.
Per alleggerire determinate zone dal traffico intenso si punta «su una gerarchia di aree, individuando delle viabilità di scorrimento di ingresso e di uscita».
«Come in un appartamento ci sono le zone di passaggio – spiega l’ingegnere – e solo lì si usano le scarpe senza accedere alle zone più sensibili della casa. Nella zona centrale e più pregiata della città a piedi in un tempo contenuto, circa un quarto d’ora, si riesce a raggiungere qualunque meta e questo permette di non caricare la rete stradale, favorendo la consapevolezza di avere tutto a una distanza ragionevole. Lo stesso tempo è utile per raggiungere le principali polarità scolastiche della zona».
Parcheggi: revisione tariffe e orari
Sotto la lente di ingrandimento vi sono anche alcune politiche che favorirebbero l’uso dell’auto, come la gratuità della sosta nelle ore del pranzo.
«Vi è in programma la revisione sia delle tariffe che degli orari. Si mira ad abolire la gratuità e nel contempo si era pensato al pagamento della sosta fino alle 20 e a un incremento delle zone con tariffa di 2 euro l’ora».
In realtà, il parcheggio rimarrà a pagamento dalle 8.30-18 (con il guadagno di mezz’ora al mattino, ma con la pausa pranzo a pagamento).
Per quanto riguarda gli aumenti, le zone a 1.40 euro (la maggior parte), passerebbero a 1.60 euro, quelle a 0.80 euro salirebbero a un euro e nella prima fascia, quella da 2 euro l’ora, finirebbero anche piazza Plouves e il piazzale all’Arco d’Augusto.
«Pensiamo di aumentare gli stalli su strada perché sono quelli che devono avere una maggiore rotazione, vogliamo privilegiare quindi la sosta in struttura, che potrebbe vedere ritoccati gli abbonamenti, ma non la tariffa oraria (Carrel, Parini e Consolata salirebbero a 50 euro al mese, per un +25%). Rimarrebbe invariata la tariffa oraria, mentre quella massima sarebbe comunque di 6 euro» precisa l’assessore Loris Sartore.
Questo non è il solo tentativo di disincentivare l’utilizzo di automobili.
«Non si può pretendere che tutti si orientino verso la mobilità sostenibile, ma si può favorire tale passaggio individuando cerniere di mobilità. Sono stati scelti quattro nodi (porta sud, area Montfleury, parcheggio Parini e parcheggio area Sogno) in cui possa avvenire lo scambio modale, zone con ampie soste e possibile accesso a mezzi sostenibili».
In previsione anche un’implementazione del servizio urbano quale alternativa all’uso dell’auto con l’estensione degli orari delle navette e la sperimentazione di nuove linee, «le indicazioni di indirizzo strategico potrebbero essere rivalutate nelle fasi di appalto del 2027».
Biciplan
All’interno del Piano urbano della mobilità sostenibile trova spazio ovviamente un ampio capitolo legato al mondo delle due ruote sintetizzato nel Biciplan, che ufficializza 15 itinerari, dei quali 3 principali, 11 secondari e 1 turistico verde.
(luca mauro melloni)
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