Segretari comunali, la Consulta boccia la legge regionale della Valle d’Aosta
La Corte suprema ha detto no alla legge regionale della Valle d’Aosta in tema di segretari comunali.
Secondo la Consulta sarebbe incostituzionale la modifica alla normativa sul reclutamento dei segretari comunali e degli enti locali della Valle d’Aosta che la Regione ha introdotto il 27 maggio dello scorso anno, per far fronte alla carenza delle figure disponibili.
La Corte costituzionale dichiara illegittima l’iscrizione all’albo regionale dei segretari di dirigenti degli enti del comparto unico regionale assunti a tempo indeterminato e di color che sono in possesso «di laurea magistrale e dei requisiti previsti dalla normativa regionale vigente per l’accesso alla qualifica unica dirigenziale» che non hanno frequentato il corso di formazione professionalizzante.
L’impugnazione
L’articolo 4, comma 3, della legge regionale n° 6 del 28 maggio 2022 era stato impugnato «in quanto tale disposizione eccede» dalla competenza regionale in materia di ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni, «determinando una indebita ingerenza nella materia “ordinamento civile”» e ponendosi altresì in contrasto con gli artt. 3, 51, primo comma, e 97 della Costituzione, nonché con l’art. 2, lettera b), della legge costituzionale 2 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d’Aosta).
Di ieri, lunedì 22 maggio, la sentenza, la numero 100 della Consulta che stabilisce che «L’esonero dei soggetti che non hanno superato lo specifico concorso segretariale dal corso di formazione e dal relativo esame finale previsto dal legislatore regionale» con la legge 46 del 1998 «rinnova ed aggrava la violazione dell’articolo 97 della Costituzione, perché consente la diretta iscrizione all’albo (sia pur in via straordinaria) senza nemmeno il previo accrescimento delle loro capacità tecnico-professionali, che quel corso, secondo le previsioni dello stesso legislatore regionale, sarebbe indirizzato a ottenere».
(re.aostanews.it)
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