Ghiacciai della Val Ferret, un nuovo radar per monitorare la velocità dello spostamento
Installato nei giorni scorsi a Planpincieux il nuovo radar Gb InSar acquistato da Fondazione Montagna Sicura per 186 mila 050 euro per il monitoraggio dei ghiacciai della Val Ferret
Si chiama Gb InSar il nuovo radar acquistato da Fondazione Montagna Sicura e installato nei giorni scorsi a Planpincieux, a Courmayeur, per il monitoraggio dei ghiacciai della Val Ferret.
L’acquisto del nuovo sistema di monitoraggio, per un importo di 186 mila 050 euro, rientra nel progetto “I Ghiacciai Valdostani sentinelle del cambiamento climatico: iniziative di ricerca e di innovazione” che coinvolge il dipartimento Programmazione, risorse idriche e territorio, della Regione Autonoma Valle d’Aosta, e Fondazione Montagna Sicura per mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici e per rispondere alle nuove sfide di gestione del territorio e di adattamento della popolazione ai nuovi rischi naturali.
Il progetto sul monitoraggio ghiacciai
Il progetto ha avuto inizio a giugno 2022 e si concluderà nel mese di dicembre 2024, con un finanziamento complessivo del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) di 950 mila euro.
Il radar servirà per controllare i ghiacciai di Planpincieux e Grandes Jorasses e la loro velocità di spostamento e sostituisce i due radar precedentemente adibiti al monitoraggio (noleggiati dalla Regione), ottimizzando e razionalizzando i costi di gestione e manutenzione.
«Oltre all’acquisizione del radar – spiega il presidente di Fondazione Montagna sicura, Guido Giardini – la Fondazione ha acquisito e sta acquisendo altra strumentazione innovativa di monitoraggio, per la misura di portata del torrente Montitaz – collettore delle acque di fusione del ghiacciaio di Planpincieux, una stazione totale per le misure degli spostamenti del Seracco alle Grandes Jorasses, una fotocamera ad altissima risoluzione per il monitoraggio visivo degli apparati glaciali, così come droni ad ala fissa. Il percorso di installazione sarà completato entro l’autunno 2023».
«Tali iniziative apporteranno un elevato know-how tecnico alla Fondazione Montagna sicura e alla Regione – conclude Giardini – con investimenti strategici e mirati, fruibili in diverse situazioni che potrebbero crearsi sul territorio valdostano».
(re.aostanews.it)