Arcigay VdA chiede ai Comuni di conoscere l’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali
Arcigay Valle d'Aosta Queer VdA ha inviato oggi una lettera ai Comuni e al Celva nella data simbolica di inizio del Pride month
Arcigay VdA chiede ai Comuni di conoscere l’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali.
Una lettera per conoscere lo stato della registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali della nostra regione.
L’ha inviata oggi, giovedì 1º giugno, ai Comuni della Valle d’Aosta e al Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA, nella data simbolica di inizio del Pride month.
«La questione dei diritti e delle tutele per le famiglie omogenitoriali è oggi un argomento di dibattito politico-istituzionale e mediatico ma anche di propaganda sfrenata» scrive Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA in una nota.
«Nonostante la comunità scientifica abbia accreditato numerose ricerche che evidenziano come il primo e imprescindibile bisogno dei minori sia quello di avere come genitori persone che si prendano cura di loro, in modo adeguato e senza riserve, al di là del genere o sesso di appartenenza, la politica italiana sta disperatamente tentando di frenare l’avanzata dei diritti» prosegue la nota.
Il certificato europeo di filiazione
Ne è un esempio l’approvazione di un ordine del giorno in Senato contro la proposta europea di istituire il Certificato europeo di filiazione, che garantirebbe la trascrizione di una registrazione avvenuta in territorio UE, di entrambi i genitori, anche dello stesso sesso.
In Italia non c’è ancora una legge che regolamenti in modo esaustivo il riconoscimento di figlie e figli delle coppie omogenitoriali, per cui le coppie sono obbligate in molti casi a ricorrere l’iter dell’adozione in casi particolari, che richiede l’approvazione di un giudice.
Necessario colmare il vuoto legislativo
La magistratura, però, ha più volte sottolineato il bisogno di colmare questo vuoto legislativo.
La questione del riconoscimento della genitorialità rimane, infatti, un tema da affrontare con concretezza, nel miglior interesse delle/i minori, ma soprattutto si tratta di un tema che non dovrebbe essere assoggettato a battaglie ideologiche o partitiche.
Ne è chiaro esempio la notizia alla ribalta in questi giorni: il Tribunale di Milano ha imposto la trascrizione di un atto di nascita con due papà, riconoscendo la genitorialità del padre intenzionale di un bimbo, dopo la morte del padre biologico, rivelando in modo inequivocabile quali siano le tutele che, di fatto, mancano ai figli e alle figlie delle coppie dello stesso sesso.
La richiesta di Arcigay ai Comuni valdostani e al Celva
L’associazione ha richiesto ai Comuni di conoscere i dati della Valle d’Aosta e in particolare, se sia stata fatta richiesta di riconoscimento di figli da parte di coppie omogenitoriali attraverso la registrazione o trascrizione dei certificati di nascita dei figli nati con gestazione altruistica o con fecondazione assistita effettuata all’estero, il numero di eventuali registrazioni già finalizzate e l’eventuale possibilità, o meno, di poter accedere al riconoscimento delle famiglie omogenitoriali attraverso la registrazione o trascrizione dei certificati di nascita dei figli.
(re.aostanews.it)