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di Arianna il
12/06/2023

Carcere di Brissogne: adesso anche i detenuti giocano a calcetto

Inaugurata una nuova struttura sportiva nella casa circondariale. Una partita di calcio a 5 tra detenuti e ragazzi delle superiori è stato il primo incontro

A vincere il primo match nell’appena inaugurata struttura sportiva della casa circondariale di Brissogne è stata la squadra dei detenuti, per un punto di vantaggio. Ma la squadra dei ragazzi delle quarte e quinte superiori che li sfidavano contano già di prendersi la rivincita.

Le squadre dei detenuti e dei ragazzi del “Piano Corresponsabilità Educativa&Legalità” con le istituzioni

La tensostruttura sportiva della casa circondariale di Brissogne

«La struttura – ha evidenziato il direttore della casa circondariale di Brissogne dott.ssa Antonella Giordano –  è stata realizzata con legno lamellare e tiranti in acciaio, e rappresenta un investimento importante per creare uno spazio dedicato ai detenuti per la loro attività sportiva». Soluzione architettonica più agile e leggera, la tensostruttura è stata adibita a campo da calcio.

Uno spazio di contatto tra abitanti e detenuti

Non solo, il campetto mira ad essere uno spazio di contatto tra la popolazione della casa circondariale e gli abitanti della regione. «Il carcere fa parte del territorio»,  ha sottolineato il Direttore.La dott.ssa Giordano infatti mira, insieme alle istituzioni regionali coinvolte, a sistematizzare i momenti di incontro tra popolazione detenuta e non.

Il Piano Corresponsabilità Educativa&Legalità

L’inaugurazione del campo da calcio è stato il culmine del Piano Corresponsabilità Educativa e Legalità, che ha coinvolto le classi quarte e quinte degli istituti superiori valdostani.

Il piano, proposto dal Tavolo tecnico permanente sulla corresponsabilità educativa e sulla legalità della regione Valle d’Aosta, sarà attivo fino al giugno 2024.  L’obiettivo è la creazione di luoghi di confronto tra tutte le istituzioni che operano sul territorio in materia di legalità, e la diffusione, soprattutto tra i giovani, della «cultura della legalità in un’ottica di corresponsabilità».

Il futuro della struttura

«Eventi come questi – ha sottolineato l’assessore ai beni e alle attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz – sono importanti per i ragazzi, perché scoprono delle realtà circoscritte, stigmatizzate e non visibili. Per i detenuti è un’esperienza unica che permette loro di esprimersi attraverso lo sport. Stiamo pensando a progetti per l’anno prossimo. Chissà si possa riuscire a costruire un campionato. Sarebbe un bel confronto a tutti i livelli».

 

(arianna.papalia)

 

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