Aosta: al Quartiere Cogne nascerà piazza Salvo D’Acquisto, ma scoppia la polemica
Il Comune, su richiesta del Comandante dei Carabinieri, Giovanni Cuccurullo, ha individuato lo spiazzo antistante la scuola Lexert per intitolarlo al vice brigadiere ucciso dai nazisti; Sergio Togni (Lega) all'attacco
Sarà intitolata al vice brigadiere Salvo D’Acquisto la piazza antistante la scuola Emile Lexert di Aosta. Ma in quarta commissione esplode la polemica, con Sergio Togni, consigliere della Lega, a sparare a zero sulla «scelta dello slargo pittato» per un «eroe italiano».
La richiesta dei Carabinieri per Salvo D’Acquisto
La decisione del governo aostano di intitolare quella zona a Salvo D’Acquisto è nata dalla richiesta dei Carabinieri del Gruppo Aosta, desiderosi di trovare una zona da intitolare all’eroe dell’Arma.
«A soli 23 anni preferì sacrificarsi personalmente, sorridendo ai propri carnefici – ha sottolineato la vice sindaca Josette Borre, leggendo la lettera inviata dall’Arma rossonera -. Considerato che nessuna via è a lui intitolata, potrebbe essere l’occasione giusta per intitolargliene una vicino a una scuola, così da poter essere testimonianza dell’amore verso il prossimo».
La richiesta è arrivata a pochi mesi dall’80° anniversario della tragedia, avvenuta il 23 settembre 1943.
«Abbiamo ritenuto di accogliere la richiesta dei Carabinieri e abbiamo individuato il tratto tra via Cavagnet, via Lexert e via Colonnello Alessi – ha spiegato Borre -, dove è già stato realizzato un tratto di strada scolastica, con tanto di opera di street art. È una zona significativa, peraltro al centro di un’importante valorizzazione».
La polemica
È partito lancia in resta nella polemica il consigliere della Lega, Sergio Togni, che si è detto «assolutamente contrariato» per la scelta.
«Non ritengo adeguato lo spazio alla figura nobile della persona – ha tuonato Togni -. È un eroe italiano, che ha dato la sua vita e ha avuto dei riconoscimenti eccelsi, addirittura un processo di beatificazione e che rappresenta ideali in cui tutti si possono riconoscere».
A Sergio Togni non va giù l’idea di rispondere alla richiesta «dedicando un modesto slargo, dove con una pittata sull’asfalto si vuole trasformare uno spiazzo in una piazza – ha attaccato ancora -. Non è che con la chiusura al traffico e tre panettoncini di cemento o per delibera che si trasforma una zona simile in una piazza. Mi sembra uno spazio infame, un’offesa a carabinieri e architetti».
E ha concluso.
«Parliamo di un eroe trasversale – ha terminato l’intervento Togni -. Chiediamo di ritirare la delibera e decidere insieme uno spazio degno».
A dargli manforte, pur con altri toni, Roberta Carla Balbis di Renaissance.
«Sarebbe stato bello essere coinvolti per contribuire alla scelta – ha spiegato Balbis -. Si poteva cercare un’area adeguata per costruire una narrazione adatta e soddisfare le esigenze di tutti. Questo comportamento porta a discussioni spiacevoli per una cosa che dovrebbe essere condivisa da tutti».
Salvo D’Acquisto il governo comunale alza il muro
A chiarire tutto ci ha pensato il sindaco Gianni Nuti, che ha rispedito al mittente le lamentele.
«L’indicazione è arrivata direttamente dal Comandante Giovanni Cuccurullo, che ci ha chiesto esplicitamente di intitolare la piazza a Salvo D’Acquisto, in quanto luogo dimenticato della città e stravolto da interventi architettonici, ma che noi peraltro abbiamo iniziato a recuperare grazie ai ragazzi – ha ribattuto seccamente Nuti -. L’ha considerata un luogo giusto. Lei (Togni ndr) vede da urbanista una piazza nobile per un nobile uomo; il Comandante, invece, dice che è il luogo giusto, in quanto povero e riqualificato con un’azione povera. Perfetto per una persona nata in un quartiere popolare di Napoli, da una famiglia modesta e morto come vice brigadiere».
L’assessore alla Mobilità, Loris Sartore, ha stigmatizzato l’idea di definire pittata «una zona recuperata grazie al grande impegno degli studenti della Lexert e dell’Istituto d’Arte – ha attaccato -. È un’opera grafica e come tale va riconosciuta, peraltro in un luogo di socializzazione molto apprezzato».
Chi era Salvo D’Acquisto
Salvo D’Acquisto, vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, insignito di Medaglia d’oro al valor militare per essersi sacrificato il 23 settembre 1943, a Palidoro, per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
(alessandro bianchet)