Cai VdA, il presidente: «tagliati fuori dalla Regione da Linea Verde Sentieri»
Su Cime Bianche dice: «il Cai non è andato allo scontro con nessuno, ma ha solamente ritenuto l’iniziativa pienamente rispondente alle sue prerogative democratiche di libera associazione nazionale»
Cai VdA, il presidente: «tagliati fuori dalla Regione da Linea Verde Sentieri». Il presidente del Cai Piermauro Reboulaz punta il dito contro l’amministrazione regionale: «si sono effettuate nella scorsa settimana le riprese per una nuova serie di RAI 1 Linea Verde Sentieri. In 19 regioni italiane il Cai è partner della produzione, con un contributo finanziario e il supporto tecnico dei gruppi regionali.
«Nelle due puntate realizzate in Valle d’Aosta – quella dedicata al Cammino Balteo nella zona di Machaby ci risulta dovrebbe essere trasmessa sabato 5 agosto – il Club Alpino Italiano non sarà presente, perché l’amministrazione regionale ha posto come condizione per il sostegno che non fossimo coinvolti, e i conduttori hanno ricevuto la chiara indicazione di evitare qualsivoglia riferimento al Cai» denuncia Reboulaz.
Il contributo
Sul contributo di 89 mila euro di contributi destinati a rifugi alpini e bivacchi, inserito nella seconda legge di assestamento di bilancio dice: «A parte riscontrare come 89.000 euro spalmati per cinque interventi non rappresentino un investimento epocale, dobbiamo precisare che una cosa sono i vari Cai che sono proprietari dei rifugi e che si impegnano faticosamente per manutenzione ed adeguamenti, altra cosa sono i gestori ai quali le sezioni affidano le strutture affinché le facciano funzionare come imprese private di accoglienza turistica (e quasi sempre l’affitto è inferiore agli interventi necessari). Per questi contributi esiste una legge dedicata, e vogliamo pensare che la concessione degli stessi abbia valutato tutti i parametri delle richieste; se così non fosse, ci sarebbe da preoccuparsi per ogni istanza presentata da qualunque soggetto».
Prosegue la nota: «Vorremmo anche tranquillizzare gli amministratori pubblici, a tutti i livelli: ogni euro di finanziamento destinato al Club Alpino Italiano viene ampiamente restituito con gli interessi alla collettività, in termini di servizi e valorizzazione del bene comune».
Cime Bianche
Su Cime Bianche – si rimprovera al Cai di sostenere la battaglia contro il collegamento intervallivo – fa sapere: «Per la sua salvaguardia il Cai non è andato allo scontro con nessuno, ma ha solamente ritenuto l’iniziativa pienamente rispondente alle sue prerogative democratiche di libera associazione nazionale. Il Club Alpino Italiano ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale».
(re.aostanews.it)