«Avete rotto i coglioni»: è polemica tra la consigliera Sarah Burgay e Sei di Aosta se…
Bufera social per la consigliera comunale di Aosta, che ha annunciato la sua cancellazione dall'arcinota pagina Facebook, scatenando un'ondata di polemiche
«Avete rotto i coglioni». Una frase che chiunque ha pronunciato almeno una volta nella vita, ma che forse, per una consigliera comunale, non dovrebbe esistere, soprattutto se riferita a cittadini che lei stessa amministra.
Il caso Sei di Aosta se
Il casus belli è la polemica scoppiata sui social e che vede protagonista Sarah Burgay, consigliera comunale di Aosta, e il gruppo Sei di Aosta se…, sicuramente il più frequentato del Facebook rossonero e amministrato da Sandra Moschella e Fausto Serra.
Sul gruppo, come tutti i frequentatori sanno, non è raro trovare polemiche, segnalazioni, proteste, su tanti presunti aspetti che non funzionano nella città di Aosta.
In particolare, negli ultimi tempi, l’attenzione è spesso concentrata sull’immancabile pista ciclabile, sulle condizioni delle strade e sul verde cittadino.
Argomenti che, tra l’altro, avevano già causato un inciampo social per il capoluogo, con la polemica (anche questa evitabile in pubblico) tra il capogruppo di Renaissance, Giovanni Girardini, e l’assessore Corrado Cometto.
Il post delle polemiche
Ma proprio questo continuo protestare ha spinto la consigliera comunale di Pcp a sbottare sul proprio profilo.
«Mi sono tolta da “Sei di Aosta se…” dove già da un bel po’ restavo – soffrendo – solo per spirito di servizio, cercando di spiegare quello che sapevo e di smorzare le polemiche – si legge sul profilo di Sarah Burgay -. E adesso finalmente posso urlare qui quello che avrei voluto scrivere sotto i duemila post imbecilli sulla ciclabile, sugli alberi, sull arco d’Augusto…: Avete rotto i coglioni»!
La replica
Il tono utilizzato non è, forse giustamente, andato giù a una delle amministratrici di Sei di Aosta se…, Sandra Moschella, che ha reso pan per focaccia all’incauta consigliera.
E sotto i rispettivi post, un’infinità di commenti, ognuno dei quali a sostenere le diverse posizioni.
Democrazie e libertà di espressione
In tutto questo rimane un fatto: probabilmente un consigliere comunale dovrebbe ricordarsi della propria posizione anche quando si destreggia sui social.
Alla fine, se uno non ce la fa più, può sempre smettere di seguire la pagina e continuare a vivere la sua vita e a portare avanti la propria attività senza questo stress.
Stress che, volenti o nolenti, a favore o meno, risponde pur sempre ai nomi di democrazia e libertà di parola.
(alessandro bianchet)