Disabilità, ministra Locatelli: «garantire un progetto individuale per una vita piena»
Per la ministra è importante il concetto di squadra «perché il Terzo settore non si può sostituire alle Istituzioni e viceversa».
Disabilità, ministra Locatelli: «garantire un progetto individuale per una vita piena»
Gli obiettivi
«Istituzioni, terzo settore e mondo del privato devono fare squadra per garantire una accessibilità universale alle persone con disabilità, fondamentale per stare al passo con i tempi, permettendo loro di vivere in modo pieno dal diritto alla salute, alla vacanza, allo spettacolo fino al diritto alla felicità» ha sottolineato la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli all’Hostellerie du Cheval Blanc nella serata di oggi, reduce dalle visite alla Fondazione Ollignan di Quart, all’albergo etico Comtes de Challant di Fénis e dall’incontro con le associazioni del Terzo settore.
Ha poi parlato del progetto di vita individuale al quale il ministero sta lavorando «che deve riunire risorse sanitarie, sociali e socio-sanitarie e dare, di conseguenza, la possibilità alla persona, considerata nella sua unitarietà, di condividere i percorsi di scelta di ciò di cui ha bisogno».
Le visite
Della visita ad alcune realtà territoriali ha detto: «oggi ho visto lavoro di squadra ma si può fare meglio. Parlo dei minori con disabilità gravissime ai quali dovremmo garantire la possibilità di stare insieme agli altri, dando loro maggiore supporto scolastico, occasioni di socializzare».
E’ poi tornata sul concetto di squadra «perché il Terzo settore non si può sostituire allo Stato e viceversa».
Il sindaco Nuti
«Oggi, la ministra ha visitato l’Albergo Etico Comtes de Challant, un progetto innovativo nel campo dell’accoglienza e dell’accessibilità. La sua visita è stata un’importante opportunità di dialogo e riflessione sulle questioni legate alla disabilità, un tema che occupa un posto prioritario nell’agenda della nostra amministrazione, che riguarda tutti i livelli della società e che richiede un impegno collettivo. Solo attraverso il confronto continuo e costruttivo tra le istituzioni, le organizzazioni del Terzo settore, i professionisti e i cittadini, possiamo sperare di costruire una comunità davvero inclusiva, in cui ciascuno sia libero di esprimere al meglio il proprio potenziale» ha commentato il sindaco di Aosta Gianni Nuti.
(danila chenal)