Indennità sanitaria, Restano: «bene ma ci vuole un piano sanitario choc»
Lo ha detto il consigliere del Gruppo misto che ha votato a favore del provvedimento; astenuti Forza Italia e Rassemblement valdôtain; non ha partecipato al voto la Lega Vallée d'Aoste
Indennità sanitaria, Restano: «bene ma ci vuole un piano sanitario choc».
Piano choc
Annunciando il voto a favore del provvedimento che introduce l’indennità sanitaria il consigliere del gruppo misto Claudio Restano ha motivato: «Gli obiettivi sono gli stessi che sto perseguendo da anni ovvero essere più attrattivi verso le professioni sanitarie tutte. Se fossi il presidente della Regione come prefetto dichiarerei lo stato di emergenza sanitaria per varare un piano sanitario choc. Lo avrei fatto nel 2020. Bisogna utilizzare strumenti straordinari per una situazione straordinaria. Chiediamo a chi è nelle liste di galleggiamento se così non è? La sfida più importante è quella riorganizzazione della sanità».
Anticipa che a inizio 2024 presenterà una proposta che chiederà l’istituzione di un contratto integrativo regionale al contratto nazionale.
Il provvedimento
Otto articoli introducono un’indennità sanitaria temporanea per il triennio 2023-2025 per il personale delle professioni sanitarie del comparto sanità e per la dirigenza non medica, veterinaria e delle professioni sanitarie titolari di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno e parziale, con l’Azienda Usl. Inoltre, riconosce l’indennità anche ai medici e infermieri a tempo indeterminato parziale e detta disposizioni per il recupero delle liste d’attesa. L’importo complessivo stanziato è di 2,7 milioni di euro all’anno per il triennio 2023-2025
Le dichiarazioni di voto
Per il capogruppo di Forza Italia Pierluigi Marquis «si allarga la platea di chi ha diritto all’indennità. Di fatto si cerca di mettere una pezza a una iniquità che, però, non è risolta. A nostro avviso non si è esplorato abbastanza a livello organizzativo. Riteniamo che si potesse fare di più».
Per Corrado Jordan (Av-VdA Unie) «l’attrattività è un dei temi più importanti del sistema sanitario che ha una complessità che altri settori non hanno. Sono ancora tanti gli elementi sui quali intervenire e toccherà all’azienda Usl metterli in atto. Se vogliamo dare risposte efficaci dobbiamo stabilire le priorità e l’attrattività è un aspetto prioritario. Ampliando così tanto la platea forse l’azione perderà di efficacia».
Tutti concordi che servono oltre ai soldi, servono azioni di conciliazione vita lavoro, tempo libero, ambienti di lavoro sereni, l’abbattimento delle liste di attesa.
Il capogruppo della Lega Andrea Manfrin, annunciando la non partecipazione al voto, ha detto: «Bene il provvedimento ma purtroppo crea evidenti discriminazioni tra le professioni sanitarie. Riteniamo infatti che tutte le figure sanitarie, che da inizio pandemia devono affrontare un grosso carico di lavoro a causa della diminuzione del personale, debbano essere egualmente sostenute. La maggioranza continua a dimenticare gli operatori socio-sanitari».
Erika Guichardaz (Pcp) ha detto: «Non voteremo questo provvedimento. La maggioranza non aprirà a nessun’altra categoria l’indennità e questo è chiaro».
L’assessore alla Sanità Carlo Marzi ha precisato: «Questo atto non è il migliore in assoluto ma l’ultimo passo di un percorso intrapreso dall’allora assessore Barmasse. La sanità valdostana si muove sempre in deroga. Proprio grazie alla nostra peculiarità da sempre abbiamo strutturato un servizio sanitario regionale in assoluta deroga. Oggi chiudiamo il cerchio».
(da.ch.)