Rifiuti, la preoccupazione dei sindaci per l’esaurimento della discarica di Brissogne
Nell'assemblea del Cpel di oggi, martedì 6 febbraio, gli enti locali hanno approvato la determinazione sulle tariffe per il conferimento dei rifiuti con alcune osservazioni
C’è grande preoccupazione da parte degli enti locali sul futuro della discarica regionale di Brissogne che andrà in esaurimento entro il 2031.
Lo comunica il Celva al termine dell’assemblea del Cpel, il Consiglio permanente degli enti locali, che si è riunito oggi , martedì 6 febbraio.
I sindaci si sono confrontati sulla proposta di deliberazione della Giunta regionale sulla determinazione per l’anno 2024 delle tariffe da applicare a carico dei sub-ATO per il conferimento dei rifiuti urbani al Centro regionale di trattamento di Brissogne, tariffe dalle quali si traggono i costi di gestione dei rifiuti urbani e le tariffe per il conferimento dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani.
Proposta approvata, ma con alcune osservazioni che i sindaci hanno voluto fare.
Le osservazioni dei sindaci
L’assemblea ha rilevato un importante aumento dei costi di conferimento dei rifiuti al Centro di trattamento di Brissogne che, seppur giustificato, si traduce in un ulteriore aumento del costo del servizio di raccolta dei rifiuti per i cittadini.
Costi dei quali gli enti locali possono solo prendere atto in quanto derivano, come precisa una nota, «da un rapporto contrattuale in essere tra la Regione e il gestore del Centro».
I sindaci inoltre hanno espresso «grande preoccupazione in relazione al futuro del Centro di trattamento dei rifiuti di Brissogne» il cui esaurimento, secondo quanto dichiarato dal gestore, è previsto nel 2031.
Gli amministratori locali chiedono dunque all’amministrazione regionale «di coinvolgere gli enti locali affinché siano condivise le strategie per la gestione dei rifiuti urbani nel momento in cui non sarà più possibile il conferimento presso il Centro».
(re.aosatnews.it)