La minoranza sul piano turistico di Aosta: «visione anacronistica, limitata a tre anni e che trascura la collina»
La II Commissione consiliare ha discusso oggi il Piano di sviluppo turistico della città di Aosta illustrato una settimana fa da TurismOk
Una visione anacronistica, limitata a soli tre anni e che trascura la collina di Aosta.
In sintesi è questo il giudizio della minoranza consiliare di Aosta sul Piano di sviluppo turistico della città, dibattuto oggi, martedì 19 marzo, nella riunione della II Commissione consiliare e illustrato la settimana scorsa dai consulenti di TurismOk.
Il dibattito in II commissione
«Avremmo preferito meno discorsi e un piano più tecnico e puntuale» dice Sergio Togni (Lega) .
«Non vediamo un quadro chiaro e definito, non troviamo un elenco di attività e di competenze, sarebbe stata opportuna una serie di tabelle utili per la comprensione dei ragionamenti. Se fossimo stati al vostro posto avremmo richiesto cos’è possibile fare nel 2024 e successivamente nel 2025 e nel 2026. Una volta concluse le previsioni per il breve periodo, avremmo chiesto l’individuazione delle attività nel medio e nel lungo periodo, non limitandoci quindi ad una visione di tre anni» aggiunge il consigliere.
Oltre alle modalità di approccio, vengono contestati alcuni contenuti.
«Rispetto al futuro di una città che vorrebbe essere turistica si sarebbe potuto investire di più nel piano con maggiore approfondimento e migliore precisione».
La collina dimenticata
Bisognerebbe inserire qualcosa riguardante la parte alta del Comune – spiega Togni – si tratta della zona tra Arpuilles, Gignod, Excenex che riveste i panni della Cenerentola di Aosta, a fronte della zona di Pila a cui è dedicata l’attenzione totale con uno sbilanciamento evidente. Dal punto di vista della teoria è comprensibile avviare lo studio da suggerimenti e idee degli operatori del territorio, ma se un’area valida e con potenzialità non presenta operatori che partecipano ad incontri allora viene lasciata da parte?».
Aimé Pernettaz, marketing manager di TurismOk, difende la propria attività: «La mancanza di alcune zone è conseguenza e specchio della valutazione degli operatori, che direttamente in prima persona hanno individuato flussi e necessità. Comunque sono coinvolti anche altri luoghi come Mont Fallère per il settore bike e Porossan per il trekking».
Interviene Loris Sartore, assessore all’Ambiente, pianificazione territoriale e mobilità, puntualizzando, «Non è vero che, se un operatore è stato assente, l’argomento che lo riguarda non viene toccato. Sono state richieste indicazioni per individuare determinate priorità. Sottolineo inoltre che non ci sono mancanze o inadempienze rispetto alla normativa, ma voi rilevate differenti e legittime visioni dal punto di vista politico e della metodologia».
L’assessore ha ricordato i vari passaggi che hanno caratterizzato la creazione del Pst.
«L’incarico affidato a TurismOk ha vissuto tre fasi, cioè analisi e coinvolgimento degli stakeholder, definizione del programma e infine concertazione con enti regionali competenti. Nel dicembre 2021 il servizio è stato avviato e nei 150 giorni previsti la società ha fornito la comunicazione della prima fase. In due commissioni congiunte nel 2022 si è dato il via alla seconda parte. Nell’aprile 2023 è stata effettuata la consegna del lavoro finale con l’avvio della concertazione con i servizi regionali, conclusasi nello scorso ottobre».
Una visione anacronistica
Roberta Carla Balbis (La Renaissance Valdôtaine) non nasconde la propria scontentezza. «Se pensiamo che il lavoro è iniziato nel 2021 ed è arricchito da studi dell’Università della Valle d’Aosta risalenti addirittura al 2018, ci sembra anacronistico sviluppare il futuro partendo da così indietro».
Togni punge ancora: «Vorremmo capire quando si comincia concretamente, per evitare che il carico vada poi interamente a finire sulle spalle della prossima legislatura».
«Nell’ultimo capitolo ci sono budget e tempistiche, da un’analisi generale si passa alle singole azioni. I progetti prioritari ci danno l’idea su quali siano gli attori da coinvolgere e le strade da intraprendere» è la risposta di Pernettaz.
Alina Sapinet, assessora alla Promozione turistica, esprime generale soddisfazione per la compilazione del programma: «Per i sei progetti si procederà secondo priorità, a partire dal brand e dalla parte outdoor. Intanto si sta già osservando la disponibilità economica da reperire esternamente o internamente».
(luca mauro melloni)