Direttiva Case green, Lega: «negativa per le famiglie, la Regione manifesti contrarietà»
Direttiva Case green, Lega: «negativa per le famiglie, la Regione manifesti contrarietà». Nulla contro la sostenibilità ambientale ma sono le modalità di applicazione a non piacere al Carroccio valdostano.
Motiva così l’astensione sulla mozione – respinta – il presidente Renzo Testolin: «Chiudere una porta a un percorso nel quale è in ballo il nostro futuro non è nella nostra logica,ma è piuttosto quella di realizzare un percorso conforme con i nostri bisogni e di lavorare sull’impatto delle modalità».
La mozione
Il capogruppo della Lega Andrea Manfrin con i colleghi in una mozione chiedeva al governo regionale di manifestare la propria contrarietà alla direttiva europea Case green – Energy Performance of Building Directive, Epbd – nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
Nell’illustrare la mozione Manfrin aveva motivato: «La Valle d’Aosta ha 1.300 edifici pubblici nelle classi più basse per le quali la Regione dovrebbe spendere 130 milioni di euro. Gli edifici privati da adeguare sono 130 mila e l’adeguamento alle norme è stimato in 30-65 euro per ogni singolo appartamento anche a fronte dell’anti economicità per certe abitazioni ubicate in territori dove i valori immobiliari sono minimi e per i quali l’investimento sarebbe sconsigliato superando, di fatto, il valore dell’immobile».
«Per le case si applicherà – ha proseguito – un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Una promozione che richiede interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e pannelli solari. Tutto questo per un risparmio in Europa dello 0,9% delle emissioni globali ossia un beneficio microscopico».
Per concludere: «Oltre che negativa per le famiglia la direttiva europea avrebbe effetti nefasti sul mercato immobiliare. Le direttive, per fortuna, non vengono applicate tout court, ma devono essere adeguate da ogni Stato membro».
Il dibattito
Chiara Minelli (Pcp) ha detto: «La nostra posizione è diametralmente opposta. La direttiva è stata approvata a larghissima maggioranza. La direttiva va perseguita con gradualità e può essere anche fonte di opportunità lavorative. I colleghi vogliono abbassare l’asticella rispetto a quanto deciso in Europa, decisione già frutto di mediazioni. La riqualificazione energetica fatta per bene genera risparmi sulle bollette elettriche ed energetiche. Non è più tempo di rimandare. Bisognerà, certo, prevedere una serie di sostegni per facilitare la transizione».
Per Stefano Aggravi (RV): «La transizione ecologica va a favorire paesi che non ci sono amici, la Cina in testa. È un meccanismo pericoloso e perverso. Ciò che mi preoccupa è il dirigismo che l’Europa sta applicando non solo sulla casa. Assomiglia sempre di più alla vecchia Urss. La direttiva delle Case green è una follia e va a violare i diritti dei proprietari. Per noi il principio di proprietà è inviolabile. favorevolmente per questa mozione».
Per Andrea Padovani (Fp-Pd): «Il negazionismo climatico imperversa a destra che ridicolizza le posizioni di chi vorrebbe un futuro sostenibile e criminalizza i movimenti ambientalisti. La sostenibilità ambientale è un tema centrale. La direttiva Case green rappresenta un futuro più verde e più sostenibile per tutti noi, contribuirà alla riduzione significativa delle emissioni climalteranti, creerà nuove opportunità e favorirà l’innovazione e la competitività delle industrie europee».
Così Pierluigi Marquis (FI): «In linea di massima condividiamo l’impegno per la transizione ecologica ma non possiamo condividere ciò che viene riversato sui cittadini. In questo caso le conseguenze si riverberano sui privati cittadini. Noi andiamo a dare degli obblighi che prevedono importanti impegni di spesa. Noi non neghiamo la sostenibilità ambientale ma invitiamo a porre la massima attenzione alle modalità di attuazione della direttiva».
La replica
Annuncia l’astensione il presidente Testolin e spiega: «La direttiva ha in sé criticità e opportunità, ha una sua logica che è anche stata condivisa con investimenti per l’efficientamento energetico delle strutture pubbliche. La direttiva ha una prospettiva di risparmio con costi energetici più sostenibili. Bisogna entrare in un’ottica di crescita personale e di visione futura del mondo. L’attenzione va posta nel recepimento e nella verifica di quali possono essere le eccezioni per un’applicazione più coerente con il territorio. La Regione sarà sicuramente attenta. Chiudere una porta a un percorso nel quale è in ballo il nostro futuro non è nella nostra logica,ma è piuttosto quella di realizzare un percorso conferme con i nostri bisogni e di lavorare sull’impatto delle modalità».
(da.ch.)