Omicidio La Salle: il 18 aprile in Francia l’udienza per l’estradizione del sospettato
Temia Sohaib è in custodia cautelare dopo l'arresto avvenuto mercoledì sera
Comparirà il 18 aprile davanti a un giudice francese Temia Sohaib, 21 anni, «gravemente indiziato» dell’omicidio della sua fidanzata, Auriane Nathalie Laisne, 22 anni. Le autorità dovranno decidere sulla richiesta di estradizione avanzata dall’Italia.
Il corpo della giovane è stato ritrovato una settimana fa nella cappella di Equilivaz, a La Salle. Proprio lì gli inquirenti sospettano che sia avvenuto l’omicidio, tra il 26 e il 27 marzo.
Il 18 marzo l’udienza per l’estradizione
Secondo quanto riporta Le Progres, al giovane originario di Fermo è stato notificato il mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità italiane in relazione all’omicidio.
Sohaib era stato fermato mercoledì a Lione. In Francia era già ricercato per violazione del «controllo giudiziario», riferito al procedimento in corso per maltrattamenti nei confronti della vittima. Il processo francese comincerà il 3 maggio.
I due, come hanno appurato i carabinieri, avevano una frequentazione stabile da alcuni anni. Non si trattava di una relazione serena, come testimonia il procedimento francese.
L’inchiesta in Italia
Dopo l’arresto di mercoledì, vanno avanti le indagini di procura e carabinieri per fare piena luce sul delitto di La Salle.
Gli inquirenti, in conferenza stampa, hanno definito il caso come un «femminicidio». Al ragazzo è contestata anche l’aggravante della premeditazione. Ci sarebbero diversi elementi che puntano in quella direzione.
La contestazione, ha sottolineato il procuratore facente funzioni Luca Ceccanti (che dirige l’inchiesta insieme al sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi), è ancora provvisoria.
I detective sono al lavoro anche per ricostruire i movimenti di Sohaib dopo il delitto, in particolare su come e quando abbia lasciato l’Italia. Gli elementi emersi fanno pensare che si sia allontanato dal territorio nazionale subito dopo il delitto.
Insomma, dopo l’arresto, sono ora da mettere al loro posto gli ultimi tasselli del mosaico.
L’avvocato del giovane: «Non ha il profilo del delinquente»
Sempre la testata Le Progres, riporta le parole dell’avvocato Julien Paris, che assiste Sohaib. «Non ha il profilo del delinquente – ha affermato il legale -. Non ha precedenti ed è venuto in Francia per studiare e per pagarsi gli studi ha lavorato nella ristorazione».
L’avvocato parla anche del caso valdostano. «Al momento abbiamo solo indicazioni di stampa – ha aggiunto -. Per la serenità del dibattimento in Francia e per la presunzione di innocenza, l’ombra del procedimento valdostano non deve raggiungere quello francese».
(t.p.)