Febbre dengue, registrato il primo caso in Valle d’Aosta
Primo caso di dengue registrato in Valle d'Aosta
Sanità
di Erika David  
il 17/04/2024

Febbre dengue, registrato il primo caso in Valle d’Aosta

Un giovane di ritorno dal Sud America ha manifestato febbre e forti dolori, non è stato ricoverato, ora sta bene

È stato registrato nei giorni scorsi il primo caso di febbre dengue in Valle d’Aosta.

Lo comunica l’azienda Usl anticipando che il paziente, un giovane valdostano rientrato da un viaggio in Sud America, dove presumibilmente è stato punto da una zanzara portatrice del virus, ora sta bene e non è stato necessario il ricovero.

Ad accertare la malattia il Dipartimento di prevenzione dell’Usl della Valle d’Aosta.

La dengue

La dengue «è una malattia infettiva tropicale causata dal virus dengue (del gruppo degli Arbovirus) che viene trasmessa dalle punture di zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus che hanno, a loro volta, punto una persona infetta» spiega il dottor Salvatore Bongiorno, direttore della Struttura igiene e sanità pubblica.

«Va precisato, quindi, che la dengue non è una malattia a trasmissione diretta, da persona a persona, ma il contagio avviene solo attraverso insetti vettori, ossia le zanzare del genere Aedes. In alcuni Paesi del mondo, come il Sud America, è endemica e in crescita, ma nella maggior parte dei casi l’infezione si presenta in forma asintomatica oppure come malattia febbrile autolimitante» sottolinea Bongiorno.

Il caso, come previsto dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025, è stato segnalato al Ministero della Salute e l’autorità locale, in questo caso il Comune di Aosta, si occuperà delle azioni di monitoraggio e contrasto (rilevazione zanzare, disinfestazione) seguendo le indicazioni previste dal Piano.

I sintomi del paziente aostano

Il giovane aostano ha iniziato a manifestare sintomi tipici della dengue, tra cui febbre alta e dolori muscolari e articolari, immediatamente dopo il suo rientro.

«Il paziente lamentava dolori diffusi a ossa e muscoli, sintomi tipici di questa infezione che viene anche definita ‘febbre spaccaossa’. Visto il rientro da luoghi dove la dengue è molto presente, abbiamo sospettato si trattasse di questo virus. Il sierologico lo ha confermato» spiega la dottoressa Silvia Magnani, responsabile della Struttura Malattie infettive dell’Ospedale Parini di Aosta.

L’Usl comunica che non esiste un trattamento specifico per la dengue, ma una corretta gestione dei sintomi può aiutare a prevenire complicazioni più gravi.

La prevenzione

In vista dell’imminente stagione estiva e del conseguente proliferare delle zanzare, l’ultima circolare del Ministero della Salute sulla base del Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 indica la necessità di promuovere attivamente la consapevolezza e la prevenzione della dengue tra i residenti e i viaggiatori.

È essenziale che i cittadini adottino misure preventive come l’uso di repellenti per insetti, l’installazione di reti zanzariere e l’eliminazione di acque stagnanti dove le zanzare possono riprodursi.

Il Dipartimento di Prevenzione invita inoltre i viaggiatori che rientrano da aree dove la dengue è prevalente a monitorare attentamente la propria salute e a consultare un medico in caso di comparsa di sintomi febbrili.

Questo evento sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di una collaborazione efficace tra le autorità sanitarie e la comunità per contrastare la diffusione di malattie infettive.

Il vademecum del ministero per difendersi dalla dengue in questo opuscolo.

(re.aostanews.it)

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