Spacca Italia: Valle d’Aosta Aperta chiede un referendum
Raimondo Donzel, Erika Guichardaz, Patrizia Pradelli, Alexandre Glarey, Daria Pulz
Politica
di Danila Chenal  
il 13/07/2024

Spacca Italia: Valle d’Aosta Aperta chiede un referendum

Valle d’Aosta Aperta in una mozione, sottoscritta da Guichardaz e Minelli, chiede che la Valle d’Aosta si unisca alla richiesta di referendum abrogativo dell’autonomia differenziata

Autonomia differenziata: Valle d’Aosta Aperta chiede un voto sullo “Spacca Italia”.

Scrive in una nota il movimento che vede alleati Area Democratica-Gauche Autonomiste, Movimento 5stelle, Adu-Sinistra italiana: «L’autonomia differenziata spacca l’Italia, rafforzando le disuguaglianze tra le Regioni e i cittadini e creando le premesse per una secessione dall’alto. La riforma, voluta dalla Lega di Salvini, è passata grazie al baratto con la presidente del Consiglio Meloni, che in cambio ha ottenuto il premierato».

La mozione

Rincara: «L’intera opposizione parlamentare e buona parte della società civile intendono resistere, anche attraverso lo strumento referendario. Cinque Regioni, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Sardegna e Toscana, stanno approvando la richiesta di referendum».

Valle d’Aosta Aperta grazie alla consigliera regionale Erika Guichardaz, ha depositato una mozione, sottoscritta anche dalla consigliera Chiara Minelli, per chiedere che la Valle d’Aosta si unisca alla richiesta di referendum abrogativo dell’autonomia differenziata.

«A difesa dell’unità della Repubblica, del welfare e della sanità pubblica e, come già evidenziato dalla Sardegna, della propria specialità. Invitiamo tutti i Consiglieri a discutere e votare la nostra mozione; in particolare, ci rivolgiamo agli eletti del gruppo Federalisti progressisti – Partito democratico, che con ogni probabilità intendono partecipare ai lavori del comitato referendario valdostano».

«Agli unionisti diciamo, invece, che quando sono in discussione i principi della Costituzione e del nostro Statuto di autonomia, astenersi come ha fatto Manes in Parlamento significa rinunciare al diritto/dovere di rappresentare i valdostani» si conclude la nota.

(re.aostanews.it)

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