Trasporti, arriva il piano che ripensa la mobilità in Valle d’Aosta
Variante della tratta Hone-Bard
Trasporti
di Arianna Papalia  
il 23/07/2024

Trasporti, arriva il piano che ripensa la mobilità in Valle d’Aosta

Doppia canna al tunnel del Monte Bianco, aumento del trasporto pubblico del 70%, una A5 più competitiva sui costi e un allargamento del tratto Hone-Bard. Bocciata l'ipotesi tram treno Aosta-Entrèves, si pensa a bus su corsie preferenziali fino a Sarre, e una ciclabile sulla traccia dei binari

Trasporti, arriva il piano che rivoluziona la mobilità in Valle d’Aosta.

Dalla proposta di doppia canna al tunnel del Monte Bianco «per aumentarne la resilienza, in linea con gli altri trafori europei», al rafforzamento della mobilità pubblica, per alleggerire il peso sulla statale 26. Passando per la razionalizzazione dei costi della A5 e importanti interventi sul tratto Hone-Bard, con un “bypass” con galleria a tre corsie che ne allarghi la portata.

Sul tavolo dell’assessorato allo Sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile della Valle d’Aosta di Luigi Bertschy tantissime sono le proposte per il decennio a venire.  Molteplici gli obiettivi: quello strategico di agganciare la Valle d’Aosta alle direttrici di viabilità europee, allinearsi con le direttive europee sulla mobilità sostenibile e azzerare entro il 2050 la mortalità stradale.

Non c’è ancora nessun progetto, un piano di fattibilità, né tantomeno una stima dei costi della realizzazione di tutte le proposte contenute nel corposo Piano regionale dei trasporti (Prt) 2024-2035. Si tratta di un documento politico, alla cui stesura ha contribuito la società TPS Pro, curato dall’ingegnere Stefano Ciurnelli, e che sostanzia con dati e studi un ipotetico futuro prossimo di mobilità valdostana.

Mobilità su gomma al primo posto

Di primaria importanza, e non sostituibile con nessuna altra alternativa, rimane per la Valle d’Aosta la mobilità stradale. L’auto privata è il mezzo principale di spostamento in regione scelto e da residenti e da turisti, (secondo lo studio dell’ingegner Ciurnelli condotto durante il mese di luglio e ottobre 2022) con picchi che raggiungono quasi il 90% durante le domeniche di luglio.

Costi autostradali

E per questa ragione, molti sono gli interventi pensati sull’autostrada A5 e sulla strada statale 26.

Il traffico maggiore scorre proprio sulla ss 26. Una razionalizzazione dei costi della A5, si propone nel piano, decongestionerebbe il passaggio indirizzandolo sulla A5.

Tratto Hone-Bard

Inoltre, l’autostrada in bassa valle, serve ben tre comprensori sciistici, con disagi non indifferenti nei momenti di maggiore affluenza, soprattutto in alcuni snodi come ad esempio il tratto Hone-Bard.

L’idea, dunque, è quella di migliorare e rinnovare l’accesso stradale alla Valle d’Aosta, soprattutto nel tratto più ostico e stretto .   «Abbiamo pensato, per dare continuità al sistema che lega la Valle d’Aosta al Piemonte,  ma anche a Genova e a Milano, di realizzare proprio in quel tratto una variante. Una sorta di bypass, con una galleria a tre corsie che sostituisca il tratto precedente, che a sua volta diventerebbe la variante della ss 26».

«Nel 2032 scadrà la concessione dell’autostrada – ha evidenziato l’assessore Bertschy – e noi ci ritroviamo un’infrastruttura costruita nel 1965. A fronte di un aumento del flusso turistico, l’infrastruttura tende a peggiorare».

Doppia canna per il tunnel del Monte Bianco

Strategica per la regione anche la proposta di una doppia canna per il tunnel del Monte Bianco. «La frana al Frejus – ha sottolineato l’ingegnere – ci ha sottolineato l’importanza del tunnel del Monte Bianco. Per una maggiore resilienza dell’infrastruttura e per fronteggiare un aumento del traffico anche in seguito ad eventi non previsti, la proposta è quella di una doppia canna monodirezionale con corsia d’emergenza. Stessa logica del tunnel del Frejus, così come del tunnel del Gottardo in Svizzera».

Mobilità su rotaie

L’idea del raddoppio

Posto che non si prende neanche in considerazione, per la natura del territorio, l’idea dell’alta velocità in regione, la mobilità su rotaie rimane importantissima.

«Sui treni si è spostato il 25% del traffico della Valle d’Aosta – ha stimato l’ingegnere». Dopo l’elettrificazione della via, l’ideale sarebbe,  raddoppiare la tratta Ivrea-Chivasso o in alternativa pensare ad un sistema ferroviario di raddoppio selettivo. Ridurre il tempo di percorrenza (che si allungano in alcuni punti come Montjovet, Chambave, Quart, dove i treni sono costretti a fermarsi per attendere il passaggio dell’altro treno in direzione opposta) e arrivare ad avere treni con una cadenza molto più frequente. «Sulla tratta 25-30 km avere treni che partano ogni 30 minuti – ha detto Ciurnelli – rende il mezzo ferroviario più competitivo delle auto. L’ideale poi per voi sarebbe avere un treno da e per Milano, ogni ora, con 6 vagoni per il trasporto anche degli sci».

L’Aosta -Pré-Saint-Didier

Bocciata dall’Anas, l’ipotesi di fattibilità di una linea tram-treno sulla precedente tratta ferroviaria Aosta Pre-Saint-Didier (dismessa), e che la costruzione di una galleria per la realizzazione del progetto sarebeb troppo onerosa per la regione (circa 450 milioni di euro), il piano propone una mobilità alternativa, che si sviluppa a partire dalla stazione di Aosta.

Hub stazione di Aosta

Stazione di Aosta hub intermodale

La stazione di Aosta viene ripensata per diventare, nella sua parte ovest, un hub intermodale, da cui partirebbe una linea Brt (autobus su corsie preferenziali) fino a Sarre. Cui seguirebbe una un corridoio di mobilità sostenibile utilizzato in parte per concorrere a realizzare una linea Metrobus (alias BHNS Bus à Haut Niveau de Service) tra Aosta e Courmayeur e, in parte, per completare la Pista Ciclabile Lungo Dora sulla tratta compresa tra Villeneuve e Pré-Saint-Didier.

Il percorso della Linea BRT Aosta – Courmayeur – Entrèves avrebbe uno sviluppo complessivo di 40,8 Km di cui circa 9,9 sul sedime della Linea ferroviaria Aosta – Pré-Saint-Didier e i restanti 30,9 su strada (SS.26 e SS.26 Dir.) La previsione è quella di un integrale recupero delle stazioni/fermate esistenti sulla tratta Aosta – Villeneuve e di quelle successive fino a Pré-Saint-Didier che sono in una posizione favorevole per essere riutilizzate come fermate del BRT.

Considerati i numerosi punti di connessione tra la line BRT e la Pista ciclabile regionale fondovalle Dora, si prevedono delle fermate di corrispondenza che, unitamente alla possibilità di trasporto bici al seguito sul BRT, consentiranno di realizzare un sistema intermodale in grado di moltiplicare l’utenza della Pista ciclabile regionale. Tale previsione si completa con l’ipotesi di riconversione dei locali ancora disponibili delle stazioni ferroviarie dismesse per Albergabici o punti di sosta attrezzati.

La mobilità sostenibile è un punto importante del piano. Sia prevedere un interlacciamento tra le varie infrastrutture ciclabili, che potenziare notevolmente la capillarità dei trasporti (fino al +70%) è un proposito del Prt.

 

Inoltre, potrebbe essere completato il collegamento nord-sud della città con una piattaforma pedonale che collegherebbe il centro della città, direttamente alla funivia di Pila.

Presenti nel piano, anche il collegamento funiviario Aosta -Pila-Cogne e il rilancio dell’aeroporto Corrado Gex. Previste poi, per ogni comune, la creazione di zone attrezzate per l’atterraggio degli elicotteri.

(ar.pa)

 

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