Aosta: il forno crematorio per animali d’affezione messo tra gli obiettivi di Aps
Un esempio di forno crematorio per animali d'affezione
comuni
di Alessandro Bianchet  
il 19/09/2024

Aosta: il forno crematorio per animali d’affezione messo tra gli obiettivi di Aps

Cominciati studi e formazione del personale per arrivare, dopo la stesura di un business plan, all'installazione in città del servizio

Qualche passo è stato fatto, ma la palla passerà sicuramente alla prossima amministrazione comunale. Stiamo parlando del forno crematorio per animali d’affezione, che prima o poi dovrebbe vedere la luce negli spazi del cimitero di Aosta, o comunque in altro luogo adatto.

Forno crematorio per animali in Consiglio

L’opera è tornata a galla nel consiglio comunale aostano per mano della consigliera di Renaissance, Cristina Dattola, che ha particolarmente a cuore l’argomento, tenendo da tempo il fiato sul collo sul governo comunale.

«Ce lo chiedono in tanti – ha spiegato Dattola – ed è assurdo che in una regione come la nostra non ci sia questa disponibilità. Spesso in tanti sono impossibilitati ad andare a Torino e devono optare per l’inumazione dei loro animali, cosa peraltro vietata dalla legge».

Cominciato l’iter

«La realizzazione è stata inserita tra gli obiettivi assegnati ad Aps per il prossimo triennio – spiega il sindaco Gianni Nuti -. Il cda si è riunito il 6 settembre, ma alcuni tecnici e dirigenti hanno già seguito un corso dedicato per prendere possesso della materia».

I passi in avanti sono tangibili, per la soddisfazione della consigliera di Renaissance.

«Aps ha iniziato a fare un’analisi per l’individuazione dell’area su cui realizzare l’impianto, a partire dalle zone disponibili nel territorio comunale, tenendo conto dei requisiti normativi e dell’analisi dei regolamenti di polizia mortuaria – continua il primo cittadino -. Sono già stati fatti sopralluoghi in città in cui i forni crematori sono già stati introdotti e Aps sta lavorando con gli uffici in questa direzione».

L’iter, comunque, non sarà breve.

«Per prima cosa dovrà essere effettuato un business plan con la valutazione economico-finanziaria, così da capire la sostenibilità del progetto in Valle d’Aosta – conclude Nuti -. Poi, a quel punto, seguirebbe la procedura di gara per individuare il migliore operatore per realizzare e gestire l’impianto».

(al.bi.)

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