Comunità energetiche, Bertschy: «devono nascere dal territorio»
Per l'assessore «in questa fase assumono centrale importanza gli studi di prefattibilità che devono essere avviati dagli enti locali in tempi rapidi»
Comunità energetiche, Bertschy: «devono nascere dal territorio». Per l’assessore all’Energia Luigi Bertschy «devono poi legarsi sul territorio, non vanno calate dall’alto e imposte al territorio.Faremo la scelta sulla futura configurazione delle comunità energetiche basandoci su valutazioni di tipo più tecnico che politico».
Ha proseguito: «In questa fase assumono centrale importanza gli studi di prefattibilità che devono essere avviati dagli enti locali in tempi rapidi, dal momento che sono necessari a una prima valutazione di sostenibilità tecnica ed economica. Lo ha detto, rispondendo in aula ad un’interpellanza di Pcp sullo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili.
«Abbiamo predisposto – ha proseguito l’assessore – un bando a valere sul Fesr 2021-2027, approvato dalla Giunta il 16 settembre scorso, che prevede la concessione di contributi ai Comuni a sostegno anche delle spese per la realizzazione di questi studi e che permette di studiare l’apporto energetico sul territorio. Stiamo anche affrontando la questione delle attività di autoconsumo per i Comuni sopra i 5mila abitanti che è molto complessa dal momento che si innesta sul tema degli aiuti di Stato e necessita di una lunga fase di studio e preparazione. Nella riunione di Giunta del 23 settembre sarà poi presentata la delibera di costituzione del Tavolo tecnico che avrà anche il compito di promuovere il sostegno e la facilitazione di iniziative per le configurazioni di autoconsumo».
La replica
Chiara Minelli (Pcp) ha replicato: «C’è una lentezza di fondo nel gestire questo dossier: stiamo sollecitando le azioni del Governo da oltre un anno e mezzo e abbiamo chiesto ripetutamente che si decidesse quale fosse l’ipotesi di configurazione migliore. Le richieste di contributi depositate al Gestore servizi energetici (Gse) per gli impianti delle Cer sono centinaia ma da noi, a livello pubblico, non c’è ancora una sola istanza. Un dato preoccupante, dal momento che i contributi del 40% per l’installazione degli impianti si danno fino all’esaurimento dei fondi e le domande scadono a marzo 2025». Ancora: «La Consulta ambiente del Celva si era orientata verso la Cer multicabina e lo studio legale Sani considera questa opzione fattibile. Chiediamo di procedere con la massima rapidità per chiarire cosa si vuol fare con le Cer in Valle d’Aosta».
(re.aostanews.it)