Mercoledì 20 sciopero di 24 ore della sanità pubblica: «dignità e valore al nostro lavoro»
Nella foto d'archivio, medici impegnati in sala operatoria all'ospedale Parini di Aosta
Sanità
di Cinzia Timpano  
il 19/11/2024

Mercoledì 20 sciopero di 24 ore della sanità pubblica: «dignità e valore al nostro lavoro»

Lo hanno proclamato i sindacati Anaao Assomed, Cimo, Fesmed e Nursing Up a un anno scarso dall'ultimo sciopero nazionale

«Ridare dignità e valore al nostro lavoro. Difendiamo il servizio sanitario nazionale».

Con questo slogan, i sindacati Anaao Assomed, Cimo, Fesmed e Nursing Up confermano lo sciopero di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti in programma domani, mercoledì 20 novembre.

A rischio 1,2 milioni di prestazioni sanitarie

A rischio, nel bel paese, 1,2 milioni di prestazioni sanitarie che potrebbero saltare.

Sono a rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 15 mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (100 mila), i servizi assistenziali e le prestazioni infermieristiche ed ostetriche , anche a domicilio, e gli esami radiografici (50 mila).

Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza.

Sistema sanitario pubblico lento e inaccessibile

È trascorso poco meno di un anno dall’ultimo sciopero – era il 5 dicembre 2023 – e la situazione è sempre la stessa: un sistema sanitario pubblico sempre più lento e inaccessibile, in barba all’universalità delle cure.

«Non sono solo i finanziamenti insufficienti per la sanità a spingerci ad incrociare le braccia; non è solo il mancato rispetto dei contratti, o l’assenza di un piano straordinario di assunzioni, o la mancata defiscalizzazione delle nostre indennità di specificità a farci scendere in piazza; quello che noi chiediamo, oltre a tutto questo, è ridare dignità e valore al nostro lavoro – spiega il segretario Anaao Assomed Pierino Di Silverio.

Il quadro dipinto da Anaao Assomed è a tinte fosche: giovani professionisti che scappano all’estero perchè non sono più disposti a lavorare in certe condizioni; nessuno vuole lavorare rischiando quotidianamente una denuncia, un insulto, un calcio o una manganellata. Nessuno è più disposto a rinunciare a ferie, riposi, malattie per garantire i servizi.
Nessuno intende più lavorare in un’emergenza ormai cronica. Lo sciopero è proclamato per avere un giusto riconoscimento della professione, anche economico».

«Mercoledì protesteremo per chiedere di ripristinare la centralità del medico, del dirigente sanitario, dell’infermiere, del professionista sanitario e degli specializzandi in qualunque decisione che riguardi i pazienti, scardinando quindi mentalità aziendaliste ed economicistiche che non possono coniugarsi in modo efficace con la tutela della salute» aggiungono i rappresentanti di Anaao Assomed, Cismo Fesmed e Nursing Up.

Il commento del dottor Riccardo Brachet Contul

Il dottor Riccardo Brachet Contul in un frame del video a sostegno dello sciopero

«Aderisco allo sciopero perchè sono stanco di fare sempre meno il medico e sempre più il burocrate, seduto quasi tutto il tempo guardare il monitor del computer e con le mani sulla tastiera a compilare moduli definiti come obbligatori all’interno di software complicati e lontani dalla partita clinica – aggiunge il segretario regionale di Annao Assomed e vice presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri Riccardo Brachet Contul – . Vorrei invece parlare, guardare e visitare il paziente».

Il lungo elenco dei motivi della protesta

  • al finanziamento dei contratti di lavoro, compreso quello dei colleghi dell’ospedalità privata, vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti
  • mancata detassazione di una parte della retribuzione
  • mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario
  • esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, non viene prevista la sua estensione alle ostetriche
  • assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale
  • mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti alla immediata attivazione di presidi di Pubblica Sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera
  • mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali
  • mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica.
  • mancato inserimento delle professioni assistenziali tra quelle a carattere usurante, con relativa ammissione ai benefici d legge
  • mancata introduzione di norme atte a sospendere , l’attuazione dell’Accordo Stato Regioni sulla figura dell’assistente infermiere.
  • mancata introduzione di norme per il superamento delle disposizioni vigenti, e per la concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge n 43/2006

La postazione alla piastra del Parini

Domani, in occasione dello sciopero indetto da Anaao Assomed, Cimo e Nursing Up, alla piastra dell’ospedale Parini (all’angolo tra le macchinette di pagamento del ticket e gli ambulatori) sarà allestita una postazione dove saranno presenti i rappresentanti delle sigle sindacali che spiegheranno la propria posizione (dalle ore 9 alle ore 15).

Anche la Valle d’Aosta a Roma per la protesta nazionale

Alla manifestazione nazionale, che si terrà domani nella Capitale, parteciperà il segretario regionale di Anaoo Assomed e vice presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Valle d’Aosta Riccardo Brachet Contul.

 

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