Giornata internazionale della montagna 2024, la voce delle minoranze linguistiche
A Gressoney-Saint-Jean, due giorni di riflessione, progetti e uno sguardo al futuro
Giornata internazionale della montagna 2024, la voce delle minoranze linguistiche.
Una riflessione sulle minoranze linguistiche storiche, a corollario delle celebrazioni della Giornata internazionale della montagna, si è svolta a Gressoney-Saint-Jean il 16 e il 17 dicembre.
Il progetto Modi di dire in titsch e töitschu
Nella prima fase dei lavori, dopo i saluti istituzionali del presidente della regione Renzo Testolin, dell’assessore agli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la montagna Luciano Caveri e del sindaco di Gressoney-Saint-Jean Mattia Alliod, sono stati protagonisti i bambini della scuola primaria Elio Reinotti, che hanno presentato il progetto Modi di dire in titsch e töitschu, finalizzato a preservare e promuovere le lingue minoritarie locali.
L’École hôtelière de la Vallée d’Aoste
Ieri, martedì, è stato presentato il progetto Montagna 4.0 da parte degli studenti dell’École hôtelière de la Vallée d’Aoste, un’iniziativa rivolta ai giovani per promuovere la sostenibilità ambientale e l’innovazione nel contesto del turismo montano.
Le comunità di montagna, sparse in tutto il mondo, custodiscono una sorprendente varietà di patrimoni culturali e linguistici, fondamentali non solo per la loro identità, ma anche come spunti di riflessione sulla gestione attenta delle risorse naturali e sullo sviluppo sostenibile.
Il commento dell’assessore Luciano Caveri
«Quest’anno la Valle d’Aosta, in un evento di due giorni patrocinato dal Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, ha voluto porre particolare enfasi sul legame tra lo sviluppo territoriale delle regioni montane e la ricchezza delle tradizioni culturali e linguistiche delle loro popolazioni, con particolare riguardo alle minoranze linguistiche, anche per ricordare il 25° anniversario della legge sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche», ha dichiarato Caveri.
(elena rembado)