A La Thuile nasce Via delle Balle, la strada per l’iscrizione dei senza tetto
Il Comune ha dato corso a un obbligo previsto dal Regolamento anagrafico e ha istituito la via di fantasia Via delle Balle
Via delle Balle.
Non si tratta di un’imprecazione contro qualcuno, ma di come l’amministrazione comunale di La Thuile ha scelto di intitolare una nuova via, convenzionale e fisicamente inesistente, dove poter iscrivere all’anagrafe e certificare il domicilio delle persone senza fissa dimora.
Il provvedimento della giunta comunale
La giunta comunale di La Thuile ha recentemente dato corso a un’indicazione della Struttura enti locali che ricordava ai Comuni la necessità, indicata nelle “Avvertenze, note illustrative e normativa Aire” al Regolamento anagrafico di istituire in anagrafe una via, territorialmente non esistente, ma conosciuta con un nome convenzionale (es. via della Casa Comunale) alla quale iscrivere, con numero progressivo dispari sia i senza tetto risultanti residenti al censimento, sia i senza fissa dimora che eleggono domicilio nel Comune ma che in realtà non hanno un vero e proprio recapito nel Comune stesso.
Per altre simili necessità, ma al di fuori dei casi indicati, potrà essere utilizzata la stessa via con i numeri progressivi pari.
«Il suggerimento Via della Casa comunale o del Comune potrebbe generare confusione» spiega il sindaco di La Thuile, Mathieu Ferraris.
«Per questo abbiamo scelto un nome di totale fantasia, e, dal momento che, non solo a La Thuile non è presente nessuna persona senza fissa dimora -e, da 50 anni a questa parte, non si è registrato nessun caso-, ma è alquanto inverosimile che anche in futuro qualche senza tetto possa decidere di stabilirsi qui per via delle condizioni climatiche, sopratutto in inverno, proibitive per vivere all’aperto, abbiamo voluto stigmatizzare in modo ironico un obbligo che per il nostro Comune e altre realtà come la nostra, non ha molto senso».
Via delle Balle
Via delle Balle dunque, «proprio perché la via non esiste e quindi è di per sé una “balla”, non per mandare via le persone o perché non siamo coscienti e sensibili a un fenomeno che in altre località è drammatico e molto presente».
Sergio Endrigo cantava la Via dei Matti, al numero zero, dove c’era quella casa «molto carina, senza soffitto, senza cucina» dove «non si poteva entrarci dentro perché mancava il pavimento», a La Thuile invece arriva la Via delle Balle al numero dispari, dove di case e di persone, al momento, non ce n’è nessuna.
(erika david)