Affitti brevi: 5.017 alloggi a uso turistico e 1.519 per locazioni oltre 30 giorni
Una interpellanza del gruppo PCP sulle difficoltà per il pagamento dell'imposta di soggiorno da parte degli host
Affitti brevi: 5.017 alloggi a uso turistico e 1.519 per locazioni oltre 30 giorni.
La consigliera di PCP Erika Guichardaz
Sono i dati comunicati quest’oggi in Consiglio regionale dall’assessore al Turismo Giulio Grosjacques che ha risposto all’interpellanza del Progetto Civico Progressista attraverso la quale la consigliera Erika Guichardaz ha chiesto conto delle iniziative messe in campo per agevolare il pagamento dell’imposta di soggiorno da parte dei proprietari di alloggi destinati ad affitti brevi.
La consigliera di PCP ha evidenziato «le difficoltà rispetto alla compilazione del modello Fines predisposto dallo Sportello Unico» ma anche altri criticità che pesano sui proprietari degli alloggi, «ad esempio ritardi o mancata attivazione della piattaforma pagoPA in molti Comuni».
Guichardaz ha segnalato anche la quantità di informazioni richieste e un’eccessiva burocratizzazione per il versamento dell’imposta di soggiorno, «tanto che in alcuni casi, lo stesso dato va inserito su tre portali diversi, troppo davvero per coloro che non sono operatori turistici per professione» ha fatto rilevare la consigliera.
Il ‘famigerato’ Modello 21
L’attenzione si è poi spostata sull’obbligo di trasmissione del Modello 21, «ma sul sito dedicato alle locazioni turistiche non c’è traccia.
Forse sarebbe meglio fare chiarezza sul Modello 21, è previsto oppure no perchè poi, in tema di tributi, si evidenzia che gli host potrebbero essere soggetti contabili, visto che prendono un’imposta e poi la versano al Comune, come se si sostituissero nel compito di ‘esattori’ al Comune stesso.
Senza contare la confusione tra sistemi di gestione, da un Comune all’altro, modalità di trasmissione diverse, figurarsi se un host ha un appartamento in un Comune e uno in un altro che applica tutte altre regole» conclude Guichardaz.
La risposta dell’assessore Grosjacques
«Con 5.017 alloggi a uso turistico censiti, più 1.519 alloggi dichiarati a sole locazioni oltre i 30 giorni, credo sia fisiologico che qualcuno abbia avuto qualche difficoltà o incertezza – ha risposto l’assessore al Turismo Grosjacques -.
Non ritengo sia il fallimento di un sistema che la maggior parte degli utenti ha utilizzato regolarmente e senza particolari problemi -. Altro discorso è la questione del Modello 21.
«Un tema sul quale c’è ancora confusione, soprattutto sul fatto di considerare gli host e i titolari di strutture ricettive come sostitutui di imposto o come soggetti contabili, con le conseguenti responsabilità – ha commentato l’assessore Grosjacques -.
Con il Celva abbiamo già avviato un confronto, fermo restando che la riscossione dei tributi non è di competenza dell’amministrazione regionale. L’aspetto non è normato dalla legge e gli enti locali, in funzione della loro autonomia, hanno adottato approcci diversi, alcuni richiedendo il Modello 21, altri non considerando l’ipotesi soggetto contabile e quindi senza obbligo di Modello 21.
Il Celva ha proseguito i suoi approfondimenti legali, ma non si è comunque arrivati a una informazione univoca per tutti gli enti, ecco perchè sarebbe auspicabile un intervento del legislatore. Diciamo che inquadrare come agente contabile tutti i gestori di strutture ricettive porterebbe ad avere un numero enorme, con le conseguenti responsabilità, ecco perchè noi auspichiamo che gli host siano considerati sostituti d’imposta e non soggetti contabili.
Quanto alle difficoltà di alcuni host poco avvezzi alla tecnologia, tra Spid, Cie e PagoPA, l’assessore Grosjacques ha detto che alcuni Comuni hanno tenuto conto delle difficoltà e lavorato per favorire coloro che sono meno abituati alla tecnologia.
(cinzia timpano)